Bianchini: “Hanno devastato Brescello e ora si ripresentano”

12 maggio 2018 | 17:13
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Bianchini: “Hanno devastato Brescello e ora si ripresentano”

Il candidato consigliere comunale della lista civica “L’Alternativa –Avanti tutti insieme per Brescello”: “Elena Benassi si propone come sindaco ma per i Commissari non è stata capace nemmeno di gestire in modo efficace e trasparente la Fondazione “Paese di Don Camillo e Peppone”

BRESCELLO (Reggio Emilia) – “Il Comune e la Fondazione “Paese di Don Camillo e Peppone” commissariati per mafia dopo essere finiti su tutti i giornali italiani a causa delle dichiarazioni dell’ex sindaco Marcello Coffrini, una splendida zona sportiva abbandonata all’incuria e il Circolo Tennis incapace anche di far fronte al pagamento dei ratei del mutuo contratto per allargare l’area dei campi, con Muncipio che paga. Il sistema di videosorveglianza pubblico non funzionante, le strade ridotte a un colabrodo, il commercio che langue nonostante il richiamo internazionale dei personaggi guareschiani”.

Così Claudio Bianchini (foto), candidato al Consiglio Comunale per la civica lista “L’alternativa – Avanti tutti insieme per Brescello”, sostiene di avere ritrovato Brescello dopo diverso tempo trascorso all’estero per motivi professionali. Scrive Bianchini: “Sono ritornato per star vicino ad un familiare in difficoltà, con il desiderio di riabbracciare la mia gente e le mie terre ma con sconcerto e dolore ho scoperto che chi aveva amministrato, ha lasciato Brescello in condizioni pietose, distrutto sul piano amministrativo e moralmente ferito”.

Bianchini è un ingegnere gestionale con specializzazioni in sistemi organizzativi avanzati in Usa e Giappone. Scrive: “Come molti di voi sanno, sono anche stato direttore generale di Immergas. Se in una qualunque azienda fossero state commesse le cose avvenute a Brescello, i manager sarebbero stati messi alla porta all’istante. Oggi leggo sui giornali che Elena Benassi si è candidata a sindaco. Ma è la stessa persona che come presidentessa ha gestito in modo vergognoso la Fondazione.I Commissari nominati dalla Prefettura hanno scritto che non è stato mai presentato un bilancio di previsione e addirittura non è mai stato nominato un revisore dei conti che pur era previsto dallo Statuto approvato nel lontano 2009. L’uso dei voucher per remunerare il personale era abnorme e la gestione economica quanto meno opaca. Era stata nominata su quella poltrona negli anni di Marcello Coffrini, che poi ha difeso, ed è stata allontana dalla Fondazione dai Commissari, che hanno anche dovuto procedere a introdurre un sistema trasparente per conteggiare e versare in banca gli incassi dei biglietti del museo”.

Attacca Bianchini: “E adesso Elena Benassi – dopo aver contrassegnato l’epoca della gestione non trasparente e inefficiente della fondazione – ha la faccia tosta di aspirare ad amministrare un Comune che è stato rimesso in carreggiata dal Prefetto a suon di delibere e decreti urgenti. E con lei si presentano i due del Pd che hanno appoggiato a spada tratta Marcello Coffrini per mesi dopo lo scoppio dello scandalo”.

Si chiede il candidato: “Cosa è stato del mio paese? I cittadini hanno paura anche di lamentarsi. Mi fermano nei locali pubblici per parlarmi, ma mi portano in strada prima aprire bocca; in strada, prima di descrivere ciò che non va, si guardano intorno per paura di essere sentiti. Una situazione di disagio, timore e scoraggiamento indegna. Noi non siamo mai stati così: per secoli il Fiume Po ci ha insegnato a essere forti, previdenti, tenaci, a lavorare tutti insieme per il bene comune, per obiettivi durevoli. O ci si opera così, o tutti “vanno sotto”… è accaduto con l’alluvione di Lentigione: una Waterloo proprio perché anche il noto esponente della protezione civile Volmer Bonini invece di rimanere a combattere col paese, è volato via per una vacanza esotica (e oggi partecipa attivamente alla campagna elettorale con la lista del Pd della commercialista Maria Cristina Saccani). E’ ora di licenziare tutti questi soggetti alla Schettino, che insieme hanno già fatto incagliare il paese una volta e che, se eletti, rischiano di farlo naufragare definitivamente. Rimbocchiamoci le maniche per far rinascere la nostra Brescello”.