Baby gang in azione, rapina in pieno centro: arrestati tre giovani

30 maggio 2018 | 10:09
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Baby gang in azione, rapina in pieno centro: arrestati tre giovani
Baby gang in azione, rapina in pieno centro: arrestati tre giovani
Baby gang in azione, rapina in pieno centro: arrestati tre giovani

In manette un giovane nigeriano di 20 anni e due minori, un italiano e un albanese

REGGIO EMILIA – Un giovane nigeriano di 20 anni e due minori, un italiano e un albanese, sono stati arrestati lunedì pomeriggio per rapina ai danni di una giovane, fra l’ex Caserma Zucchi e i giardini pubblici. La segnalazione è arrivata due giorni fa in questura. Il copione è sempre lo stesso di altri episodi: il gruppo della vittima è stato avvicinato da cinque giovanissimi. Mentre due rimanevano nelle retrovie, a fare il palo, altri tre hanno avvicinato le vittime e hanno iniziato a chiedere di consegnare i loro valori altrimenti “sarebbe finita male”.

Le pattuglie delle Volanti e quelle in borghese della Mobile, già presenti sul posto, hanno subito rintracciato e bloccato quattro soggetti (tre minori ed un maggiorenne) appartenenti ad un gruppo già noto e monitorato dalla questura, dato che i suoi membri avevano già compiuto crimini dello stesso tipo. Uno del gruppo, peraltro, era in sella ad una bicicletta arancione del tutto simile a quella indicata dalla vittima come in uso ad uno degli aggressori.

In questura alla vittima e a un testimone è stato mostrato un album fotografico dove hanno riconosciuto i loro aggressori. Alla fine, come detto, sono stati arrestati un ventenne nigeriano e due minori, un italiano e un albanese. Il capo del gruppo di aggressori, il nigeriano, era già noto alla questura per precedenti per reati contro il patrimonio.

La veloce risoluzione del caso è stata raggiunta grazie ad una task force predisposta dal questore per contrastare il fenomeno della devianza minorile. La conoscenza del gruppo ha permesso, infatti, un intervento celere ed efficace. Il gruppo di lavoro degli investigatori della Questura sta esaminando altri casi per verificare se gli arrestati possano essere responsabili di altre rapine e, soprattutto, sta cercando di scoprire se vi siano altri reati consumati in danno di giovani o giovanissimi che, per paura o timidezza, non sono stati denunciati alle autorità.