Anziani, violenze Correggio: Regione parte civile

10 maggio 2018 | 07:39
Share0
Anziani, violenze Correggio: Regione parte civile

Via libera alla risoluzione presentata da Gabriele Delmonte della Lega nord. La Mori (PD): “Atto imprescindibile”

CORREGGIO (Reggio Emilia) – La Regione Emilia-Romagna sara’ parte civile nell’eventuale processo contro le operatrici del centro anziani di Correggio, in provincia di Reggio Emilia, accusate di violenze sui pazienti che dovevano accudire. L’Assemblea legislativa ha approvato infatti, con voto unanime, la risoluzione presentata da Gabriele Delmonte della Lega nord “al fine di tutelare l’immagine della sanita’ emiliano-romagnola e dei servizi sociali regionali”.

La Regione, ha evidenziato il leghista, “deve prendere una posizione netta nei confronti di chi ha sbagliato, stiamo parlando di fatti disumani nei confronti di persone che non sono in grado di difendersi”. L’atto d’indirizzo e’ stato poi emendato dal Partito democratico (dai consiglieri Roberta Mori, Ottavia Soncini e Paolo Zoffoli) disponendo che la relazione dei fatti specifici gia’ richiesta all’Ausl reggiana dall’assessore Sergio Venturi, sara’ al centro di un’informativa nelle commissioni Sanita’ e Parita’ in seduta congiunta.

Mori ha comunque rimarcato che “lo scorso 5 aprile il sottosegretario alla presidenza, Andrea Rossi, ha comunicato l’intenzione della Regione di costituirsi parte civile in sede processuale”, aggiungendo che “comportamenti violenti che coinvolgono oltretutto persone inermi sono inaccettabili per il nostro sistema di assistenza e protezione, che ha sempre cercato di garantire la dignita’ delle persone e salvaguardare la stessa reputazione degli operatori sociosanitari”.

Dunque, esorta Mori, “serve un’assunzione di responsabilita’ autentica e per questo costituirsi parte civile di fronte a queste violenze e garantire un costante impegno istituzionale affinche’ questi eventi non accadano piu’ e’ un atto assolutamente imprescindibile”, aggiunge la reggiana. Per Yuri Torri (Sinistra italiana) si tratta di un “argomento di massima gravita’, che necessita di massima attenzione da parte nostra, per il contesto in cui e’ avvenuto e per il rilievo dei fatti, da affrontare con fermezza”. Le “parole che contraddistinguono questi fatti, conclude il consigliere, “sono indignazione e chiarezza per i familiari, oltre a trasparenza e giustizia”.