Amianto, morte ex operaio Cemental: assolto Ponti

10 maggio 2018 | 07:20
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Amianto, morte ex operaio Cemental: assolto Ponti

Il patron, secondo il giudice, non ha colpe per la morte di Luciano Nanetti, ex operaio morto di mesotelioma nel 2012

CORREGGIO (Reggio Emilia) – E’ stato assolto Franco Ponti, patron della Cemental, la grande fabbrica che trattava l’amianto a Correggio fino alla chiusura nel 1989, per l’accusa di omicidio colposo (il pm aveva chiesto un anno), per la morte di Luciano Nanetti, ex operaio morto di mesotelioma nel 2012. Il giudice Luca Ramponi ha assolto l’imputato perché il fatto non sussiste e perché le prove sono considerate non sufficienti. Oltre a Nanetti, per mesotelioma pleurico, morirono altre trenta persone ex dipendenti di quell’azienda.

Durante i trentasette anni di attività di Cemental, “per ventiquattro l’azienda è stata fuori dai limiti fissati per la salubrità ambientale”, ha scritto la Cgil di Reggio Emilia in un dossier distribuito ai cittadini di Correggio. “Nel 1985 l’Ausl e i Servizi di prevenzione riscontrarono ancora che in molte postazioni si era fuori dai limiti”. E ancora: si lavorava il “crocidolite (l’amianto blu il più pericoloso)”, per molti anni senza mascherine o guanti, ricevendo al massimo un bicchiere di latte a fine turno. “Il turn-over era elevatissimo, oltre il 20% del personale veniva rinnovato con il ricorso ai contratti di formazione e lavoro. Spesso in prevalenza asiatici di cui oggi nessuno ha più traccia”, scrive il sindacato.

L’azienda ha sempre sostenuto di aver fatto per i lavoratori anche più di quanto dovuto. Pure due ex sindaci, Giulio Fantuzzi e Claudio Ferrari, hanno sottoscritto un appello per venire in aiuto in favore di Ponti perché “i sindacati erano molto critici e si rischiava di criminalizzare un’azienda che non meritava questo tipo di giudizio”.

La Cemental, in passato, aveva subito due condanne, nel 2002, in sede civile con la Cassazione che assegnò un risarcimento ai familiari di Claudio Righi, morto di tumore dopo averci lavorato dieci anni e nel dicembre 2016 in sede penale per omicidio colposo di Giuseppe Cagarelli, morto di mesotelioma pleurico nel 2008 e lavorante Cemental dal 1969 al 1992.

Ora i giudici hanno deciso in merito al processo Nanetti-Montanari, sostenendo per il primo che il caso non sussiste (probabilmente non si ritiene ci sia un nesso di causa effetto) e per il secondo che è avvenuta la prescrizione.