Vecchi: “Sì al confronto con il M5S”

28 aprile 2018 | 15:53
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Vecchi: “Sì al confronto con il M5S”

Il sindaco: “Bisogna farlo con dignita’, con le nostre idee, e verificando poi all’esito quelle che sono le condizioni per andare avanti o meno”

REGGIO EMILIA – Il sindaco Pd di Reggio Emilia Luca Vecchi spinge nettamente perche’ il Partito democratico avvii quanto meno un dialogo con il Movimento 5 stelle, battendo anche questa strada per risolvere lo stallo della formazione del Governo. E auspica che la prossima direzione nazionale dei dem, in programma il prossimo 3 maggio, decida in modo “unito” per questa opzione. Vecchi ritiene realisticamente poco probabile una convergenza con i pentastellati ma, nell’ipotesi in cui dovessero aprirsi degli spazi, aggiunge che il percorso dovrebbe proseguire consultando la base del partito.

Parlando con la Dire il sindaco di Reggio Emilia dice innanzitutto: “Accettare il confronto e andare a vedere la carte non significa necessariamente aver gia’ fatto un accordo”. Inoltre “di fronte ad una sollecitazione che arriva direttamente dal presidente della Repubblica dopo oltre 50 giorni di crisi, di fronte all’incapacita’ delle forze politiche che hanno ottenuto i risultati migliori alle elezioni di riuscire a dare un governo al Paese, di fronte a questo fallimento politico della convergenza, almeno ad oggi tra Lega e 5 stelle e di fronte all’iniziativa non di singoli partiti, ma ripeto del presidente della Repubblica di provare a quanto meno a verificare attraverso un confronto una possibile convergenza tra Pd e M5s, credo che accettare il confronto sia dovuto, non necessariamente produrre un accordo”.

Il sindaco non si fa false illusioni ed e’ ben consapevole che “la storia ci dice in modo molto chiaro e veritiero che la storia tra Partito democratico e Movimento 5 stelle e’ fatta di divisioni e contrapposizioni molto profonde che si sono ripetute durante la campagna elettorale e sono presenti tutt’oggi nei rispettivi programmi di governo”. Questo, continua Vecchi, “e’ cio’ che rende oggettivamente complicato e a mio avviso poco probabile una convergenza”.

Pero’ “a mio avviso una cosa e’ constatare che non ci sono le condizioni politiche altra cosa e’ non iniziare nemmeno un confronto. Io credo che bisogna farlo con dignita’, con le nostre idee, e verificando poi all’esito quelle che sono le condizioni per andare avanti o meno”. Aggiunge il primo cittadino reggiano: “Dico questo anche perche’ dalle elezioni del 4 marzo esce uno scenario, peraltro simile a quello di molte altre democrazie europee, dove non c’e’ un vincitore in grado di consegnare al Paese un governo all’indomani, ma c’e’ uno stallo politico”.

Per questo “e’ stato assolutamente logico e ragionevole che le forze politiche risultate ‘piu’ vincitirici’ abbiano tentato un accordo, cosi’ come” e’ logico e regionavole “che chi e’ uscito sconfitto abbia detto fin dal primo minuto che il suo ruolo nei cinque anni successivi sarebbe stato quello di opposizione”. Questo pero’ “fa parte di una dialettica e di funzionamento del sistema politico di ordinaria amministrazione. Noi qui siamo pero’ di fronte ad uno stallo di straordinaria amministrazione in cui quello che comincia a palesarsi all’orizzonte e’ il rischio che non possa esserci un governo per il Paese. E qui bisogna anche chiedersi ad ad un certo punto se nuove elezioni o anche solo una nuova legge elettorale possano sbloccare la situazione in modo risolutivo”.

Per Vecchi, “se la risposta fosse no, deve essere chiaro a tutti che una democrazia che non riesce a darsi un governo entra in crisi, come pure c’e’ una comunita’, e in particolare le sue componenti piu’ fragili, che hanno bisogno in una democrazia di una dinamica di governo, opposizione e possibile alternanza”. Insomma, “dentro questo contesto secondo me la posizione piu’ ragionevole e’ quella di accettare il confronto e verificarne gli esiti, partendo dalla consapevolezza che la situazione e’ molto difficile perche’ le differenze che fanno riferimento alle due forze politiche, anche per i trascorsi politici, ben difficilmente possono essere azzerate in poche ore”.

Riguardo alla direzione del Partito democratico il sindaco conclude: “Il mio auspicio e’ che la direzione del 3 di maggio esca con una posizione sola che sia quella di aprire il confronto con le nostre idee. Se l’esito non sara’ postivio questo non pregiudicherebbe il nostro ruolo e la nostra posizione politica, ma significherebbe semplicemente l’aver esplorato una strada su richiesta del presidente della Repubblica”. Infine, “laddove esito del confronto creasse spazi di intesa, “credo che un passaggio di portata storica come questa non potrebbe non essere sottoposto al vaglio della base”, afferma Luca Vecchi.