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Stu Reggiane, piano finanziario imminente

20 aprile 2018 | 12:28
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Stu Reggiane, piano finanziario imminente

L’amministratore delegato Luca Torri: “Incarichi diretti? Secondo norma e non reiterati”

REGGIO EMILIA – E’ “in dirittura d’arrivo” e sara’ “in ordine ed equilibrato” il piano economico finanziario della societa’ Stu Reggiane, incaricata della realizzazione del “Parco dell’innovazione” di Reggio Emilia nei capannoni delle ex officine meccaniche della citta’. Ad assicurarlo l’amministratore Luca Torri, chiamato ieri in commissione in municipio a fare il punto della situazione su diversi aspetti del maxi progetto di riqualificazione urbana, che movimenta investimenti pubblici e privati per circa 50 milioni. I ritardi della presentazione del piano, atteso e piu’ volte richiesto dai consiglieri di opposizione, sono dovuti “al fatto che siamo in una situazione particolare, perche’ vicini alla consegna dei lavori che avverra’ in estate”, spiega Torri.

Tuttavia “alcune aziende (che installeranno alle Reggiane laboratori e spazi per la ricerca e l’innovazione, ndr) ci hanno chiesto delle modifiche in corso d’opera”. Pienamente rispettata invece la previsione del documento unico di programmazione del Comune del 2017, che prevedeva entro la fine dell’anno scorso l’invio del precosuntivo della Stu. Di questo documento la commissione ha chiesto di ricevere copia. Torri ha poi respinto al mittente le accuse sugli incarichi ad affidamento diretto (sotto i 40.000 euro dove non c’e’ bisogno di gara), che negli ultimi 36 mesi hanno raggiunto gli 1,4 milioni.

“Non c’e’ reiterazione degli incarichi – premette l’amministratore – il fatto e’ che ci sono delle esigenze che si chiudono e magari se ne apre subito un’altra. Non facciamo programmazione, interveniamo di volta in volta. Ma facciamo affidamenti diretti perche’ seguiamo le norme e comunque anche questi godono di una cospicua pubblicita’”.

Per quanto riguarda l’assegnazione degli spazi del capannone 18, informa Torri, “ne e’ rimasto uno libero perche’ l’azienda interessata ha rinunciato, ma ci sono altre tre opzioni e la quasi totalita’ degli spazi e’ prenotata e in regola con i pagamenti delle aziende (che avvengono in base all’avanzamento dei lavori) come da contratto”. Sulla cosiddetta “casa delle professioni” che trovera’ posto nei capannoni, emerge infine che saranno in realta’ due. Nella prima andranno a convivere le sedi dell’ordine degli architetti e dei commercialisti. Nella seconda i commercialisti. Entrambi gli ordini hanno gia’ sottoscritto il contratto preliminare e sono in attesa di quello definitivo.