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Siria, Trump: “Agiremo presto, nessuna opzione esclusa”

9 aprile 2018 | 17:43
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Siria, Trump: “Agiremo presto, nessuna opzione esclusa”

Ieri cento morti in un sospetto attacco chimico. Il presidente Usa avvisa: “Tutti i responsabili pagheranno”. Oggi missili su una base aerea in Siria. La tv di Stato: “Raid israeliano, dodici militari uccisi”

REGGIO EMILIA – Almeno 12 militari, tra cui soldati iraniani, sono stati uccisi nei raid missilistici compiuti nella notte contro la base aerea Tayfur vicina ad Homs, nella Siria centrale, e da varie fonti attribuito a Israele. Secondo media panarabi degli Emirati Arabi Uniti (Sawt ad Dar), dell’Arabia Saudita (Ikhbariya) e dell’Iran e degli Hezbollah (al Mayadin), il raid non è da collegarsi al presunto attacco chimico di sabato a est di Damasco e in cui sono morte circa 70 persone. Ma, secondo le stesse fonti, sarebbe uno dei raid periodici condotti da Israele contro basi iraniane e di Hezbollah in Siria.

Anche la tv di Stato siriana ha affermato che a condurre l’attacco sono stati caccia israeliani, aerei F-15. In precedenza media siriani avevano ipotizzato si fosse trattato di una operazione militare americana.

Donald Trump, che non esclude alcuna opzione sulla Siria, ha condannato “l’odioso attacco” contro civili innocenti, riferendosi al presunto attacco chimico di sabato ed ha promesso che Damasco pagherà ‘un grande prezzo’ per il sospetto attacco chimico. Negli ultimi anni Israele ha effettuato diversi raid sulla Siria, spiegando: “prenderemo qualche decisione importante nelle prossime 24-48 ore”.

Tutti pagheranno un prezzo per il presunto attacco chimico in Siria, anche Putin se ha responsabilità, ha detto Trump durante una riunione di governo. Alla domanda se Putin porta qualche responsabilità per l’attacco, il presidente Usa ha risposto: “Potrebbe, sì, potrebbe. E se ce l’ha, sarà molto dura, molto dura”. “Tutti pagheranno un prezzo. Lui, tutti”, ha aggiunto.

Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha messo in guardia gli Stati Uniti dal condurre raid militari in Siria, così come ipotizzato da Washington. “Lo sapete, abbiamo degli obblighi nei confronti della Siria e i nostri militari hanno già espresso i loro commenti”, ha detto Lavrov citato dalle agenzie. Obblighi basati sul “nostro accordo concluso con il legittimo governo della Repubblica araba siriana su richiesta di questo governo, che è, per inciso, uno stato membro delle Nazioni Unite”, ha detto Lavrov.

La Russia sostiene che i suoi esperti militari non hanno trovato “tracce di cloro o di altre sostanze chimiche usate contro i civili” sul luogo dell’attacco siriano a Duma: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov.

Gli Usa hanno invece chiesto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu una nuova inchiesta indipendente sull’uso di armi chimiche in Siria. Washington ha diffuso tra i Quindici una bozza di risoluzione – di cui l’Ansa ha preso visione – che prevede una commissione Onu per identificare i responsabili degli attacchi chimici. E’ un testo simile a quello presentato dagli Usa a marzo, che la Russia ha respinto. Anche in questo caso è improbabile che possa ottenere il via libera di Mosca.