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Siria, Gentiloni: “L’attacco non è partito dalle basi italiane”

14 aprile 2018 | 17:03
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Siria, Gentiloni: “L’attacco non è partito dalle basi italiane”

Il premier e il presidente Mattarella hanno fatto il punto della situazione. Di Maio: “Azione sia circoscritta no escalation”. Salvini: “Pazzesco, fermatevi”. Berlusconi boccia il commento del leader leghista: “Meglio tacere”. Meloni: “Attacco fuori dalla legalità internazionale”. Martina-Fassino: “Sostegno al premier e diplomazia”. Manifestazione di fronte all’ambasciata Usa contro guerra

REGGIO EMILIA – “L’Italia non ha partecipato” all’attacco in Siria e “il supporto logistico che forniamo agli Stati Uniti, in questo caso particolare abbiamo insistito e chiarito che non poteva in alcun modo tradursi nel fatto che dal territorio italiano partissero azioni direttamente mirate a colpire la Siria”. Lo dice il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni in una dichiarazione sulla Siria a Palazzo Chigi. “Non è il momento dell’escalation, è il momento di mettere al bando le armi chimiche, della diplomazia e del lavoro per dare stabilità e pluralismo alla Siria dopo sette anni di un conflitto tormentato e terribile”. “L’azione circoscritta, mirata a colpire” le armi chimiche, “non può e non deve essere l’inizio di un’escalation. Questo è quanto l’Italia ha ribadito nei giorni scorsi e continuerà a ribadire”, afferma Gentiloni.

Il premier si è consultato questa mattina con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla crisi siriana. Nel corso di una telefonata – si è appreso – Gentiloni e Mattarella hanno fatto il punto della situazione.

Gentiloni ha avuto una conversazione telefonica con la premier britannica Theresa May. Nel corso del colloquio May ha confermato a Gentiloni che l’attacco in Siria aveva l’obiettivo di ridurre la capacità delle armi chimiche e non di influire sulla crisi siriana. Entrambi hanno sottolineato – spiegano fonti di Palazzo Chigi – il carattere limitato della azione militare intrapresa, il no ad una escalation e il comune impegno contro l’utilizzo delle armi chimiche.

“Stanno ancora cercando le ‘armi chimiche’ di Saddam, stiamo ancora pagando per la folle guerra in Libia, e qualcuno col grilletto facile insiste coi ‘missili intelligenti’, aiutando per altro i terroristi islamici quasi sconfitti. Pazzesco, fermatevi”. Così Matteo Salvini su twitter sull’attacco in Siria.

“L’attacco alla Siria di questa notte è sbagliato. Apprezzo l’intervento di Gentiloni che non ha concesso le nostre basi”, ha detto poi il leader della Lega in una diretta video con la quinta edizione Dialoghi Eula, festival della buona politica, che si conclude oggi a Villanova di Mondovì.

“Vista la situazione in Siria è importante che il Parlamento venga informato quanto prima. Su questo c’è la disponibilità del Governo. Comunicheremo appena possibile quando l’Esecutivo verrà a riferire in Aula”. Così il presidente della Camera dei deputati Roberto Fico. “Il M5S pur restando al fianco dei propri alleati manifesta comunque preoccupazione per le forti divisioni che continuano a registrarsi in seno al Consiglio di Sicurezza Onu”. Così i capigruppo M5s di Camera e Senato Giulia Grillo e Danilo Toninelli.

“Siamo preoccupati per quel che sta accadendo e riteniamo che in Siria occorra accelerare con urgenza il lavoro della diplomazia, incrementando i canali di assistenza umanitaria. L’uso di armi chimiche, come ho già detto, è intollerabile ma mi auguro che l’attacco di oggi resti un’azione limitata e circoscritta e non rappresenti invece l’inizio di una nuova escalation”. Così il leader M5s Luigi Di Maio.

“In queste situazioni è meglio non pensare e non dire nulla”. Così il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha bocciato laconicamente il duro commento di Matteo Salvini contro l’attacco missilistico ad opera di Usa, Francia e Regno Unito. “Si tratta di un attacco su obiettivi precisi contro siti legati alla produzione di armi chimiche che traduce il principio internazionale di condanna di queste armi”, ha aggiunto Berlusconi.

“In queste ore di tensione e di grande ansia è necessario rilanciare il massimo impegno politico e diplomatico per bandire l’uso criminale di armi chimiche, fermare le violenze e restituire la parola al negoziato come unica strada per mettere fine al dramma che la Siria vive da sette anni”. Lo dichiarano in una nota congiunta il segretario reggente Pd Maurizio Martina e il responsabile Esteri dem Piero Fassino.”Sosteniamo la posizione assunta dal Governo e dal Presidente Gentiloni e ogni iniziativa intrapresa dall’Unione Europea e dall’Onu”, aggiungono.

“Attacco in Siria fuori dalla legalità internazionale in assenza di un pronunciamento dell’ONU sui presunti attacchi chimici. Evidentemente i disastri causati in Libia non hanno insegnato nulla. L’Italia non assecondi questa pericolosa deriva”. È quanto scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

Mogherini: Ue era stata informata dei raid
“L’Ue era stata informata dei bombardamenti aerei mirati di Usa, Francia e Gran Bretagna sugli impianti di armi chimiche in Siria. Queste misure specifiche sono state prese con l’unico obiettivo di impedire l’ulteriore uso di armi e sostanze chimiche da parte del regime siriano”. Lo ha detto l’Alto rappresentante Federica Mogherini a nome dell’Ue. “L’Ue sostiene tutti gli sforzi per prevenire l’uso” di tali armi, spiega Mogherini, invitando “Russia e Iran ad usare la loro influenza per evitare” che Damasco le usi di nuovo.