Nicaso: “Reggiani consapevoli di fare affari con la ‘ndrangheta”

16 aprile 2018 | 10:58
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Nicaso: “Reggiani consapevoli di fare affari con la ‘ndrangheta”

L’esperto al festival della legalita’ “Noicontrolemafie”: “Buona la reazione, ma prima c’era stata cointeressenza”

REGGIO EMILIA – “L’aspetto piu’ preoccupante del processo Aemilia e’ che tutte le persone che hanno avuto a che fare con gli ‘ndranghetisti: politici, imprenditori e giornalisti erano perfettamente consapevoli di chi erano i loro interlocutori, ne avevano contezza e non hanno mai avuto alcun dubbio”. A sostenerlo e’ l’esperto di mafie Antonio Nicaso che oggi, nel primo appuntamento del festival della legalita’ “Noicontrolemafie” promosso per l’ottavo anno dalla Provincia di Reggio Emilia (di cui Nicaso e’ il direttore scientifico), spiega agli strudenti reggiani il maxi procedimento contro la ‘ndrangheta al nord in corso da quasi tre anni nella citta’ del Tricolore.

E ancora, aggiunge lo studioso, “c’e’ stata una cointeressenza: uno che chiede servizi e uno che li offre (generalmente manodopera a basso costo e sostegno elettorale, ndr), chi bussa alla porta e chi la apre”. A voler essere “onesti intellettualmente – spiega pero’ Nicaso – Reggio Emilia non e’ stata a guardare ma ha saputo reagire e, diversamente da altri territori, si e’ interrogata sulle infiltrazioni molto prima del processo vero e proprio”, aperto dopo gli arresti del gennaio del 2015.

E’ un’assist a favore degli enti locali reggiani, che Giammaria Manghi, presidente della Provincia, coglie al volo: “Il mondo economico del nostro territorio ha dimostrato una permeabilita’ alle infiltrazioni, che sono state silenziose e progressive nel tessuto vivo delle comunita’. Ma in questi anni non abbiamo dormito: ci siamo costituiti parte civile nel processo e abbiamo siglato nuovi e piu’ stretti protocolli, consapevoli che la lotta alla mafia non ha una scadenza”. E’ “un tema di cui ci dovremo occupare a tempo indeterminato – chiude Manghi – ma penso che una reazione sia stata gia’ messa in campo” (fonte Dire).