Nicaso: “A Brescello no penale, ma politica condizionata”

16 aprile 2018 | 13:19
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Nicaso: “A Brescello no penale, ma politica condizionata”

L’esperto: “Se il sindaco dice che il boss è una persona “per bene”, poi la gente ci crede”

REGGIO EMILIA – A Brescello, primo Comune sciolto per mafia in Emilia-Romagna, “c’e’ stato un pesante condizionamento mafioso sulla politica anche se non si sono avuti risvolti penali”. Parola di Antonio Nicaso, direttore scientifico del festival della legalita’ promosso dalla Provincia di Reggio Emilia, che risponde indirettamente all’intervista rilasciata lo scorso 13 aprile dall’ex sindaco del Paese di Don Camillo, Ermes Coffrini, padre di Marcello, che e’ stato in carica come primo cittadino per due anni fino alle dimissioni nel 2016 per l’infuriare delle polemiche sulla ‘ndrangheta.

Nicaso riprende proprio le parole dell’ex sindaco che defini’ il boss Francesco Grande Aracri, condannato per mafia e fratello del boss di Cutro Nicolino, “una persona per bene”. Se “un sindaco fa questo – sottolinea Nicaso – nessuno puo’ contestargli un reato perche’ esprime un’opinione. Ma non rende un buon servizio alla comunita’ perche’ il suo ruolo fa si’ che la gente creda alle sue affermazioni”. Dunque, dice ancora Nicaso, “ci sono due piani che vanno sempre tenuti distinti, quello della legge e quello della morale”.