Leoni: “Centri anziani, servono più controlli qualità”

21 aprile 2018 | 06:43
Share0
Leoni: “Centri anziani, servono più controlli qualità”

Leoni, presidente di Asp, consiglia alla Regione dopo la vicenda Coopselios: “Fate meno verifiche sui documenti e concentratevi sul servizio erogato”. La tariffa, a carico dell’utenza, si aggira attualmente sui 1.500 euro al mese

REGGIO EMILIA – “Se posso dare un suggerimento alla Regione, a mio avviso c’è un eccesso di controllo documentale. Invece sarebbe necessaria qualche visita qualitativa in più… per segnalare comportamenti a rischio”. Lo dice Raffaele Leoni, presidente della Asp-Reggio Emilia Città delle persone, che si occupa dei servizi agli anziani nel nostro Comune. Il suo parere è importante alla luce dei recenti maltrattamenti agli anziani nell’ospizio di Correggio. Con lui abbiamo parlato della qualità dei servizi erogati a Reggio e di quali sono i costi di mantenimento dei nostri parenti anziani negli ospizi e per avere un quadro generale sui controlli riguardo la qualità del servizio in questi edifici.

Leoni, quali sono in media i costi di un anziano in una casa residenza?
I costi sono quelli fissati dal sistema tariffario regionale. Tutte le strutture e dunque tutti i servizi gestiti da noi in accreditamento, cioè la condizione per operare nei servizi sociosanitari, devono rispettare le normative regionali, nelle quali è compresa la tariffa a carico dell’utenza. Per farle un esempio, in una Casa residenza, la retta giornaliera in un posto convenzionato con Comune e Ausl, che gode del contributo del fondo regionale non autosufficienza, ammonta a 94,22 euro, di cui la quota della retta a carico dell’ospite ammonta a 51,05 euro, mentre la quota a carico del Frna è di 43,17. Invece la retta giornaliera sul posto non convenzionato è di 92 euro, a carico dell’ospite non autosufficiente. Perciò si aggira sui 1.500 euro la tariffa a carico dell’utenza,al mese. Cifra che può essere inferiore solo nel caso in cui, per famiglie in difficoltà economiche e sociali determinate dall’Isee possa intervenire il Comune a coprire una parte degli oneri tariffari.

Chi decide come si riversano i costi degli anziani e su chi?
La questione viene presa in carico dai servizi sociali, poi valutata dal servizio anziani, una commissione specifica che decide l’integrazione o meno alla retta. Noi abbiamo utenti che pagano sia la tariffa a 50 euro, sia completa. Anche se nelle nostre strutture non arriviamo neanche ai 20 posti, con la tariffa totale a carico dell’utenza. La maggior parte dei nostri utenti occupa posti convenzionati, accreditati col distretto di competenza e quindi meritevoli di avere una corresponsione del fondo regionale. Queste le tariffe: e noi applichiamo i costi pari pari.

Chi controlla la qualità del servizio?
Il gestore stesso. Le norme che regolano l’accreditamento in struttura sono molto complesse, e richiedono che il gestore svolga delle azioni di controllo interno su tutti i reparti, a ogni livello. Perciò i controlli possono essere una miriade e sono fatti di rispetto delle disposizioni normative sull’accreditamento. Essi devono essere quotidiani e sono svolti dai responsabili. In una Casa residenza la prima figura a capo di questo sistema è la Raai. Ovvero la responsabile delle attività assistenziali integrate. Cioè il capo del nucleo, come lo chiamiamo noi, in cui una casa residenza è articolata. Poi vengono l’infermiere , il medico e il coordinatore di struttura, che è una figura manageriale. Questi sono i primi controlli quotidiani. Poi si sale… A quel punto c’è una figura responsabile delle norme sull’accreditamento che verifica, sul campo, l’applicazione delle norme. Poi un coordinatore infermieristico aziendale, che verifica le prestazioni sanitarie. Sopra di loro c’è la referente del servizio anziani. Queste tre o quattro figure sono le dirette collaboratrici del dirigente dell’area dei servizi alla persona. Sopra il dirigente dell’area c’è il direttore dell’azienda.

E chi guarda il vostro operato complessivo?
Dal punto di vista ispettivo, noi abbiamo periodiche visite del servizio di igiene pubblica dell’ausl. Che verifica il rispetto delle norme in materia di sicurezza, a tutti i livelli. Ovvero la sicurezza degli ambienti, della quotidianità del lavoro, dei dispositivi utilizzati e anche il rispetto delle regole. Debbo rilevare una componente che ha una incidenza molto alta, e cioè quella documentale.

Raffaele Leoni

In che cosa consiste?
Tu gestore devi avere, ad esempio, un manuale sulla movimentazione dei carichi animati. Sull’igiene, sui protocolli. Si tratta di una Disposizione che l’azienda deve dare ai propri dipendenti. C’è poi l’aspetto della conservazione dei farmaci, sottoposta a un ulteriore controllo dell’azienda Usl. Noi infatti possiamo possedere dei farmaci che non possono essere disponibili a tutti. Poi si arriva alla manutenzione dei pannoloni e della biancheria. Saltuariamente siamo sottoposti a un controllo dei Nas. E naturalmente lo stesso edificio in cui opera una casa protetta è sottoposto a periodici controlli di sicurezza. Riepilogando, vengono esercitate verifiche sull’attività medica, a cui si aggiungono quelle delle forze dell’ordine e naturalmente è possibile un controllo da parte della proprietà. Che nel nostro caso è il Comune o l’ufficio di piano distretto, che quando vogliono fanno visite, non preavvertendo. Io stesso, da presidente dell’Asp, capito nelle strutture e vedo e valuto con occhio vigile ciò che accade nelle strutture.