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Commercio, i sindacati: “Non lavorate il 25 Aprile, 1° Maggio e 2 Giugno”

17 aprile 2018 | 18:13
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Commercio, i sindacati: “Non lavorate il 25 Aprile, 1° Maggio e 2 Giugno”

Cgil, Cisl e Uil: “Alla luce delle recenti sentenze della Cassazione i dipendenti potranno rifiutarsi di effettuare prestazioni lavorative in tutte le festività, senza incorrere in nessuna sanzione”

REGGIO EMILIA – Cgil, Cisl e Uil regionali dichiarano l’astensione dal lavoro per le giornate del 25 aprile anniversario della Liberazione, 1° maggio 2018 festa dei Lavoratori, 2 giugno 2018 proclamazione della Repubblica e “invitano i lavoratori del commercio e gli addetti di tutte le attività svolte all’interno dei centri commerciali ad astenersi dal lavoro”.

Scrivono i sindacati: “La disponibilità al lavoro festivo è una scelta libera e autonoma di lavoratrici e lavoratori. Recenti sentenze confermano questa nostra impostazione, secondo la quale il datore di lavoro non può imporre al dipendente di lavorare in una giornata festiva e definisce illegittima l’eventuale sanzione disciplinare a punizione del rifiuto al lavoro festivo, se non vi sia stato preventivamente un assenso di quest’ultimo.
Come noto la liberalizzazione degli orari introdotta nel 2011 con il decreto “Salva Italia” ha eliminato ogni vincolo e regola in materia di orari commerciali, nel totale disinteresse degli effetti negativi prodotti su milioni di persone, in prevalenza donne, e sulle loro famiglie”.

La discussione nell’ultima legislatura, si è fermata alla X° Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato, con un articolato normativo che se da una parte permetteva agli enti locali e alle parti sociali di ridiscutere di orari di apertura degli esercizi commerciali nei territori, dall’altra, non ponendo vincoli, se non la chiusura in sole 6 festività, sostanzialmente non risolveva il problema. Aggiungono Cgil, Cisl e Uil: “E’ necessario che la discussione in Parlamento si riattivi per una nuova regolamentazione delle aperture commerciali”.

Secondo i sindacati “le liberalizzazioni sono sbagliate, non aiutano la crescita economica, non creano nuova occupazione, producono dumping tra piccola e grande distribuzione, svendono le festività, svuotano i centri storici delle città a favore delle cittadelle del consumo, sviliscono la qualità del lavoro spezzettando la prestazione lavorativa e costringendo i dipendenti ad orari ben poco concilianti con le necessità di riposo”.

Per queste ragioni, le segreterie regionali “invitano i/le lavoratrici/tori ad astenersi dal lavoro per tutto il turno di lavoro delle festività sopra riportate, ricordando ai lavoratori che sulla base delle norme contrattuali vigenti, e alla luce delle recenti sentenze della Cassazione potranno rifiutarsi di effettuare prestazioni lavorative in tutte le festività, senza incorrere in nessuna sanzione”.