Birra a fiumi, torna l’Arrogant Sour festival

5 aprile 2018 | 12:40
Share0
Birra a fiumi, torna l’Arrogant Sour festival

Dal 1° al 3 giugno ai Chiostri della Ghiara. E il 24-25 aprile si festeggia il decennale del pub

REGGIO EMILIA – Mancano ancora più di due mesi all’evento, e il programma ancora non è definito, ma noi ne diamo notizia adesso, perchè è giusto metterlo in agenda ed è doveroso rendere omaggio a uno degli eventi dell’anno nel mondo del drink&food a Reggio Emilia.

Eccola qui dunque la manifestazione che Parma, Modena, Bologna e tutta Italia ci invidiano. Parliamo dell’Arrogant Sour Festival, che giunge nel 2018 alla 6a edizione e avrà come location, tra l’1 e il 3 giugno, la ormai consolidata sede dei Chiostri della Ghiara di via Guasco. Ideato dal vulcanico Alessandro Belli, patron dell’omonimo pub di Canali l'”Arrogant”, Arrogant Sour Festival è senza alcun dubbio uno dei più importanti festival in Europa dedicati alle birre acide.

I Chiostri seicenteschi, che un tempo erano calpestati in un silenzio ovattato di spiritualità solo dai sandali dei Servi di Maria, a giugno saranno percorsi in lungo e in largo, incessantemente, da una moltitudine chiassosa di scarpe e stivali di migliaia di appassionati della birra provenienti da tutta Italia, da tutta Europa e anche oltre. Con tanta musica heavy a fare da contorno.

Ricapitoliamo per i più distratti. Cosa sono le birre acide? Prendete carta e penna. Dicesi birra acida (in inglese “sour”) la birra nella quale la fermentazione avviene in maniera spontanea, ovvero nella quale il birraio non inietta il lievito nel mosto, ma sono i micro-organismi, i batteri e i lieviti selvatici presenti nell’aria, nelle vasche e nei birrifici, ad attivare il processo di fermentazione.

Insomma, tanti fanno chiacchiere sulla necessità di promuovere Reggio e il made in Reggio nel mondo del drink&food, l’Arrogant Sour Festival fa i fatti, ricevendo dai media locali che vanno per la maggiore un’attenzione che al momento è largamente al di sotto del rilievo che meriterebbe. Il Festival è un piccolo miracolo, costruito negli anni di fatto senza nessun sussidio pubblico. Ad Alessandro Belli & friends va anche il merito di aver saputo costruire nel tempo una rete di volontari e appassionati che hanno unito le le energie per renderlo ogni anno sempre più grande e attraente.

Siamo perciò sicuri che, prima o poi, e buoni ultimi, anche i giornaloni, e forse, perfino le istituzioni, si accorgeranno di questo straordinario festival che fa di Reggio, per alcuni giorni, la capitale europea delle birre acide. Le più famose sono quelle prodotte in Belgio, le Lambic, con miscele di malto d’orzo, frumento non germinato e luppolo. Le più strepitose, almeno a parere di chi scrive, sono quelle ottenute aggiungendo a una base di lambic le ciliegie e i lamponi, vale a dire le Kriek e le Framboise. In certi casi la sensazione che si prova bevendo queste birre, almeno per un reggiano purosangue come il vostro cronista cresciuto a lambrusco e cappelletti, è inebriante e spiazzante, perchè ci si rende conto di trovarsi in un territorio a metà tra la birra e il vino.

Alcune anticipazioni del Festival sono già state comunicate. Ad esempio, saranno presenti ben 6 birrifici americani, ovvero Funk Factory Guezeria, Jester King Brewery, Libertine Brewing Company, De Garde Brewing, The Ale Apothecary e Black Project Spontaneous & Wild Ales. Tra le grandi conferme dell’edizione 2018, non mancherà la birra acida più celebre al mondo, la Cantillon, prodotta dalla omonima ultracentenaria birreria nel quartiere di Anderlecht a Bruxelles, che a Reggio Emilia sarà rappresentata al più alto livello, e cioè dal patron Jean Van Roy.

Una delle grandi attrazioni del Festival sarà rappresentata dalle decine di stand di cibi, materie prime e prodotti tipici e di qualità provenienti da vari territori. Anche da Reggio Emilia, ovviamente: in prima fila, ad esempio, ci saranno ancora, dall’ 1 al 3 giugno 2018, il gnocco e l’erbazzone del Forno Moderno del Gattaglio. E’ sicura anche la conferma di alcune presenze “storiche” del Festival, come il prosciutto crudo e i salumi dell’azienda agricola Bettella di Gabbioneta (Cremona), e degli hamburger di carne cruda di Razza Piemontese della macelleria Brarda di Cavour (Torino).
Last but not least, il Festival proporrà una seria di forum e laboratori, sempre accompagnati da degustazioni, su tecniche di produzione, Paesi, birrerie, ecc. animati da esperti, publicans, critici, produttori, blogger e docenti universitari. Per accedere ai forum è indispensabile l’iscrizione, e soprattutto è necessario farlo con tempestività perchè i posti a disposizione sono limitati e vanno esauriti nell’arco di poche settimane.

In questi giorni Alessandro Belli ha “anticipato” il Festival con un inedito e sensazionale “Arrogant Tour” in Europa, che ha toccato alcune delle birrerie più importanti del continente. Il viaggio alcoolico ha avuto per tappe il Tribaun di Innsbruck, il BierCafè Au Trappiste di Berna, l’Associaciò Singlot, l’El Drapaire de la Cerveza Artesana, l’Homo Sibaris e l’Homo Sibaris Irzakaia a Barcellona, la Capsule a Lilla, la Brasserie Cantillon a Bruxelles, l’Italian Craft Beer a Berlino, il Moor Vaults a Londra e l’Oliver Twist a Stoccolma.

In attesa di riempire la lunga attesa che ci separa da giugno, una tappa intermedia é in programma il 24-25 aprile. In occasione della Festa della Liberazione, infatti, l’Arrogant Pub festeggia i 10 anni di vita. La due giorni celebrativa a base di birre acide nel locale di Canali é stata annunciata con un video da Alessandro Belli al grido di:”Chi non viene é un parmigiano!” Quindi, sará bene non mancare. Come dite? Siamo stati un po’ troppo enfatici nello scrivere questo pezzo? Ebbene sì, forse un po’ lo siamo stati. Ma ce ne fossero di eventi che portano il nome di Reggio nel mondo grazie al buon cibo e alla buona birra…Lunga vita all’Arrogant Sour Festival.