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Anziani maltrattati, le operatrici al giudice: “Siamo innocenti”

6 aprile 2018 | 14:35
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Anziani maltrattati, le operatrici al giudice: “Siamo innocenti”

Il pm Pantani ha chiesto tre giorni di tempo per approfondire gli elementi portati dalle operatrici sanitarie indagate. Slitta la decisione del Gip che oggi avrebbe dovuto pronunciarsi sulla richiesta di revoca della misura cautelare della sospensione dal servizio

REGGIO EMILIA – E’ risultata credibile, o almeno meritevole di attenzione, la ricostruzione dei fatti fornita oggi da tre delle sei operatrici socio sanitarie del Centro anziani di Correggio gestito da Coopselios, dove i carabinieri hanno documentato con video vessazioni e maltrattamenti agli ospiti ricoverati. Il pm titolare dell’inchiesta, Maria Rita Pantani, ha infatti chiesto tre giorni di tempo per approfondire gli elementi portati dalle operatrici sanitarie indagate (insieme ad altre sette colleghe e la direttrice della struttura) e sospese in via cautelare dal servizio, che sono comparse oggi in Tribunale a Reggio Emilia per l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Giovanni Ghini. Le altre tre lavoratrici raggiunte dall’ordinanza di interdizione dall’attivita’ professionale, invece, si sono avvalse della facolta’ di non rispondere perche’ i loro difensori non hanno avuto pieno accesso agli atti dell’accusa (in particolare ai video che inchioderebbero le loro assistite).

Slitta dunque la decisione del giudice per le indagini preliminari che oggi avrebbe dovuto pronunciarsi sulla richiesta di revoca della misura cautelare, avanzata dai difensori delle tre dipendenti Coopselios che hanno parlato. Per uno di loro l’esito dell’interrogatorio di garanzia “conferma la forza della ricostruzione che abbiamo dato”. Il difensore di una seconda delle tre indagate conferma: “La mia assistita non ha nulla da nascondere. Dall’interpretazione dei fatti che forniamo emerge che il suo comportamento e’ stato non solo non censurabile, ma anche apprezzabile”. Da quanto trapela, infine, l’ipotesi di reato ravvisata dal Pm e’ passata da “maltrattamenti” a “violenza privata”.

Il tutto arriva dopo un’infuocata e gremita commissione consiliare che si e’ svolta ieri sera a Correggio alla presenza dei vertici di Coopselios – che ha annunciato l’intenzione di costituirsi come parte lesa in un eventuale processo – e di tanti cittadini. Qui il sindaco Ilenia Malavasi non ha escluso l’ipotesi di revocare l’appalto della gestione del centro anziani alla coop affidataria.

Insoddisfatta dell’esito della commissione si dichiara invece la Lega nord correggese, secondo cui “i dirigenti di Coopselios si sono limitati ad un’illustrazione specifica delle attivita’ della cooperativa, sottolineando le numerose attivita’ in cui e’ impegnata e soffermandosi sui sistemi di controllo che sono utilizzati per la gestione dei ricoveri per anziani”.

Quello che amareggia, prosegue il Carroccio, “e’ la mancata presa di coscienza da parte dei dirigenti, del totale fallimento dei metodi di controllo dei lavoratori messi in piedi dalla cooperativa. Non basta predisporre visite a sorpresa, fare corsi di formazione, curare l’aspetto psicologico dei lavoratori se questo non impedisce i gravissimi episodi accaduti nel centro anziani correggese”. Insomma, “ci aspettavamo che i dirigenti riconoscessero l’inadeguatezza di questi sistemi di verifica e che la persona responsabile di queste metodologie lacunose rassegnasse le dimissioni. Ammettere il fallimento e rassegnare le dimissioni sono gesti imprescindibili se si vuole provare a riconquistare la credibilita’ e la fiducia dei correggesi, azzerata con le drammatiche ultime vicende”.

Dunque, continua la Lega, “crediamo che l’amministrazione Ccmunale, sulla base dell’incontro di giovedi e sulle mancate rassicurazioni finora giunte da Coopselios debba seriamente valutare la revoca dell’appalto per la gestione del centro anziani. Occorre un nuovo bando, al quale potrebbe partecipare anche la stessa cooperativa, ma solo dopo aver preso atto del fallimento dei sistemi di controllo e magari con figure nuove che garantiscano che certi episodi non accadano piu'”. Secondo i leghisti, infine, “e’ necessario modificare lo Statuto dei Lavoratori, introducendo l’obbligo della videosorveglianza negli asili e nei ricoveri per anziani, perche’ certi episodi non devono piu’ accadere”.