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Strage Latina, carabiniere fu visitato e dichiarato idoneo

1 marzo 2018 | 18:38
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Strage Latina, carabiniere fu visitato e dichiarato idoneo

Rifiutò il supporto psicoloogico. Carabiniere spara alla moglie e poi uccide le due figlie, barricandosi in casa

REGGIO EMILIA – E’ ancora sedata e ricoverata nella terapia intensiva dell’ospedale San Camillo di Roma Antonietta Gargiulo, la moglie del carabiniere Luigi Capasso, autore della strage familiare di ieri a Cisterna di Latina. Le sue condizioni sono gravi ma stazionarie e la prognosi rimane al momento riservata. I medici stanno valutando quando sottoporla a un intervento maxillo-facciale alla mascella sinistra, colpita da un proiettile. La donna avrebbe ferite da colpi d’arma da fuoco alla mandibola, alla scapola e all’addome. L’operazione potrebbe esserci nelle prossime ore, forse in giornata.

Capasso fu sottoposto a una visita medica e dichiarato idoneo al servizio. Secondo quanto si è appreso, quando richiese un alloggio in caserma a seguito della crisi coniugale gli venne offerto dall’Arma, come da prassi, un sostegno psicologico per superare la separazione ma lui rifiutò sostenendo di avere già il supporto del suo psicologo. Per questo fu obbligato a sottoporsi a una visita medica davanti a una commissione che gli diede 8 giorni di riposo e lo dichiarò idoneo al servizio.

La ricostruzione
Ha aspettato la moglie sotto casa e appena l’ha vista le ha sparato più colpi riducendola in fin di vita. Poi ha preso le chiavi dell’appartamento dalla borsa della donna, quella casa e quella donna che non voleva lasciare, e ha ucciso le figlie, 8 e 14 anni, nei loro letti mentre dormivano. Dopo nove ore di trattativa, barricato in casa con i cadaveri delle figlie, Luigi Capasso, 43 anni, carabiniere in servizio, si è ucciso con un colpo di pistola. La stessa pistola, quella d’ordinanza, usata contro le figlie, Martina e Alessia, e la moglie, Antonietta Gargiulo, 39 anni, che ora è gravissima in ospedale. L’ennesima violenza in famiglia, l’ennesima crisi coniugale finita nel sangue, con il sacrificio di due ragazzine e di una donna.

“Ho paura, non voglio vedere e non voglio che veda le mie figlie”, aveva detto Antonietta presentando un esposto contro il marito. Una separazione burrascosa quella di Luigi e Antonietta tra esposti, persino aggressioni e schiaffi da parte di lui. “Era geloso”, dicono i vicini che ora piangono le due sorelle “inseparabili” e la donna conosciuta e che frequentava la parrocchia. Oggi il tragico epilogo che forse Antonietta aveva cercato di evitare con le sue segnalazioni ed esposti.