“I problemi principali non sono in strada, ma dentro i palazzi”

15 marzo 2018 | 16:15
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“I problemi principali non sono in strada, ma dentro i palazzi”

Il punto di vista dell’associazione “Casa d’Altri” sulle criticità di un quartiere vittima di spaccio, prostituzione e degrado. Meglioli: “Bilanci condominiali con debiti esagerati e persone che scelgono di coabitare affollando gli appartamenti”

REGGIO EMILIA – Spaccio di droga, prostituzione e risse, ma anche sovraffollamento degli appartamenti e palazzi abbandonati al degrado. Questi, i principali problemi di un quartiere, quello della zona stazione, che rappresenta una delle principali criticità della nostra città. Claudio Meglioli (insieme ad Alessandro Patroncini nella foto), uno dei promotori del progetto “Binario49”, illustra la situazione da un punto di vista privilegiato avendo lavorato per 4 anni come mediatore sociale nei condominii del quartiere.

“Il problema principale di questa zona è dentro gli edifici – spiega – I bilanci condominiali non stanno più in piedi e presentano debiti esagerati. Questo comporta la mancanza di manutenzione e il distacco dei servizi di acqua e riscaldamento agli inquilini. Ci sono famiglie con non riescono più a pagare le spese e iniziano processi di coabitazione affollando gli appartamenti”.

“Da qui il degrado – continua il rappresentante dell’associazione Casa d’Altri – Con il nostro arrivo in via Turri vorremmo andare incontro a queste persone allestendo uno sportello di accompagnamento dell’economia familiare per aiutare i residenti a spendere nel modo corretto, a leggere i bilanci condominiali e a capire cosa poter fare per ridurre spese. Questo potrebbe aiutarci a entrare nelle case”.

Ma che fare per debellare il traffico di droga e il mercato del sesso? “E’ vero che in questa è zona in cui esistono la prostituzione e lo spaccio, ma è anche vero che saremo qui per far sì che questi fenomeni si attenuino. – afferma Meglioli – Non siamo forze dell’ordine, alle quali spetta il compito principale nel contrasto a questo tipo di criminalità, ma di certo noi non resteremo soltanto all’interno del “Binario”: organizzeremo iniziative sotto i portici e informeremo porta a porta i residenti sul nostro programma. Vogliamo cercare di cambiare l’immagine del quartiere che è visto come un luogo dove non ha senso comprare casa, venire la sera e che è pericoloso. Staremo in mezzo alle persone per osservarne le esigenze e comunicarle al Comune”.