Fotografia Europea, gli sguardi critici degli under 35

15 marzo 2018 | 14:14
Share0
Fotografia Europea, gli sguardi critici degli under 35

Ben 136 i progetti pervenuti da tutta Italia per Giovane Fotografia Italiana. Novità di
quest’anno è l’introduzione di un premio di duemila euro

REGGIO EMILIA – Nell’ambito della nuova edizione della kermesse organizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani, in collaborazione con il Comune di Reggio e con la Regione, in programma dal 20 aprile al 17 giugno, vengono presentati 3 progetti che testimoniano il forte sostegno del nostro Comune alla creatività under 35 e ne esprimono la forza e l’attualità.

Ha detto l’assessore Raffaella Curioni:”Non presentiamo solo tre mostre, ma le politiche sulla cultura e realtà giovanile che troveranno esplicazione nei prossimi mesi. Esempi di questi giorni, in questo senso, sono anche la nuova progettazione artistica della Fondazione nazionale della Danza e la casa di produzione Palomar, con una sede in città. A questo scopo, Abbiamo svolto 200 interviste per capire: a Reggio Emilia esiste il fattore creativo? Intanto, i nuovi spazi dedicati ai giovani e al talento saranno i chiostri di San Domenico e l’officina delle arti. In questo contesto si innesta “U30CINQUE”.

Davide Zanichelli, presidente di Palazzo Magnani aggiunge: “Reggio è diventata un perno imprescindibile sia per la ricerca che per la produzione, per le realtà europee che ci guardano. Anche il tema particolare di F. E. di quest’anno, “Rivoluzioni”, funge da stimolo per le nuove generazioni. E la domanda che sottende è: le rivoluzioni hanno ancora validità o vi abbiamo abdicato”.

Il curatore dei tre progetti Daniele De Luigi: “Sono molto felice di essere qui. Dal 2012 siamo partiti e in due anni a Parigi ‘Circulation’ è diventata una mostra”.
Il percorso di politiche pubbliche che mira a dare nuova vita e significati alla città nell’incontro con i giovani creativi, avviato per iniziativa di Raffaella Curioni, assessore a Educazione e Conoscenza del Comune di Reggio Emilia, si esplicita in questa occasione con tre mostre, realizzate nel quadro di collaborazioni nazionali ed europee, che saranno in esposizione nel nuovo spazio cittadino: U30Cinque, in piazza Scapinelli 1, aperto in via straordinaria per l’occasione.

Le mostre Activism, Saggio sulla cecità ed Energia Potenziale, a cura di Daniele De Luigi, sono il risultato di progetti diversi tra loro, ma esprimono affinità e tratti comuni proprio alla luce del tema generale di Fotografia Europea: quella spinta al cambiamento, alimentata da una miscela di azione e immaginario, che nei giovani artisti trova naturale espressione. Ecco nel dettaglio la principale delle tre esposizioni.

Giovane Fotografia italiana

Activism

Marina Caneve, Alice Caracciolo e Cemre Yesil, Valeria Cherchi, Tomaso Clavarino, Lorenza Demata, Carlo Lombardi, Zoe Paterniani

Activism raccoglie le proposte di sette artisti, selezionati tramite la call pubblica indetta dalla sesta edizione di Giovane Fotografia Italiana. Il tema, declinato a partire dal titolo generale del festival Fotografia Europea, invitava i candidati a presentare lavori che rispondessero all’interrogativo se ci sia ancora modo di “usare l’immagine fotografica come forma di attivismo, creando dispositivi di visione alternativi e stimolando la nostra coscienza critica, civile, politica”.

Una giuria internazionale, composta dal curatore del progetto Daniele De Luigi, Carine Dolek per Circulation(s) Festival de la Jeune Photographie Européenne, Parigi e Shoair Mavlian, direttrice Photoworks – Brighton Photo Biennial ha selezionato tra i 136 progetti pervenuti da tutta Italia, da Torino a Sassari, sette progetti di artisti under 35.

I lavori di Marina Caneve, Alice Caracciolo e Cemre Yesil, Valeria Cherchi, Tomaso Clavarino, Lorenza Demata, Carlo Lombardi, Zoe Paterniani affrontano temi quali le emergenze ambientali, gli intrecci tra politica e vicende di cronaca nera, il rapporto tra immagine e potere, lo spostamento di uomini, merci e culture tra passato e presente.

Marina Caneve (Belluno, 1988) intitola Are they rocks or clouds? l’indagine territoriale sulle Dolomiti che mira alla conoscenza del rischio idrogeologico. Alice Caracciolo (Pisa, 1986) e la fotografa turca Cemre Yesil con Piet[r]à si confrontano sul valore mistico e spirituale della pietra e sui legami che esistono tra il popolo italiano e quello turco.

Valeria Cherchi (Sassari, 1986) con “Some of you killed” Luisa propone un progetto sul complesso tema dei sequestri a fine di estorsione in Sardegna, basandosi su fatti avvenuti e attingendo alle fonti. Tomaso Clavarino (Torino, 1986) affronta con “Confiteor.Io confesso” un viaggio nelle profonde ferite e negli assordanti silenzi di chi ha sperimentato l’orrore di abusi per mano di preti e membri del clero. Carlo Lombardi (Pescara, 1988) con “Dead sea” indaga le cause che stanno portando all’estinzione della tartaruga Caretta nel bacino del Mediterraneo, con una particolare attenzione verso il ruolo che ricopre l’uomo in questa vicenda.

Lorenza Demata (Napoli, 1988) nel suo lavoro “It all started when some of us left the country” affronta il concetto di identità nel contesto migratorio contemporaneo e mettendo in scena una curiosa analogia tra persone straniere e le risorse alimentari d’importazione. “Jordan General Elections 16” di Zoe Paterniani (Pesaro, 1991) racconta la città di Amman in Giordania durante le elezioni parlamentari del 2016 (Foto).

L’edizione 2018 di Giovane Fotografia Italiana introduce inoltre un’importante novità con l’istituzione del primo Premio per la Giovane Fotografia Italiana, del valore di 2000 euro, che durante le giornate inaugurali di Fotografia Europea sarà assegnato ad uno dei sette artisti selezionati.