Caso elisoccorso, l’Ausl: “Pronti a tutelarci”

28 marzo 2018 | 14:47
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Caso elisoccorso, l’Ausl: “Pronti a tutelarci”

L’azienda a Bini: “L’esposto ai carabinieri è come un atto di sfiducia”

CASTELNOVO MONTI (Reggio Emilia) – Sul caso di sabato scorso della donna di Castelnovo Monti trasferita all’ospedale di Reggio Emilia in ambulanza dopo il mancato arrivo dell’elisoccorso da Bologna per una avaria, l’Azienda Usl conferma “piena fiducia” nei suoi operatori “che hanno agito in modo corretto nel rispetto dei principi di appropriatezza e sicurezza clinico-organizzativa”. Ed e’ pronta a dare tutte le spiegazioni “con trasparenza e lealta’ in tutte le sedi istituzionali in cui verranno richieste”.

Per questo non ha gradito la mossa del sindaco Enrico Bini, che per conoscere i dettagli della vicenda ha annunciato un esposto ai carabinieri. “Al di la’ del fatto in se’ stesso che dimostra una totale assenza di fiducia nell’Azienda sanitaria e modalita’ perlomeno inusuali di richiesta di rendicontare istituzionalmente, siamo colpiti dalla affermazione che tutto cio’ viene fatto a tutela della salute dei suoi cittadini”, commenta la direzione dell’Ausl.

“Come se questa – aggiunge – non fosse la ragione per cui ogni giorno oltre 7.000 professionisti di questa Azienda lavorano duramente, con impegno e passione, nei servizi sanitari di questa provincia”. In ogni caso viene sottolineato, “siamo determinati a tutelare l’immagine dell’azienda e dei suoi professionisti a fronte di ogni tentativo di lederne il prestigio e la fiducia nel rapporto coi cittadini, a fronte di strumentalizzazioni e ricostruzioni dei fatti non veritiere”.

Ad esempio, sulla vicenda di Castenovo, viene evidenziato che “il caso specifico non ha riguardato una partoriente, ma una signora alla 24esima settimana di gravidanza senza alcun segno di travaglio in atto ne’ tantomeno di parto imminente oprecipitoso”. Tutto questo, conclude l’Ausl, “per amor di verita’ e perche’ anche noi, ben prima del sindaco Bini, abbiamo accettato di fare questo lavoro per la tutela della salute delle persone”. Con l’occasione la direzione risponde anche a Gabriele Delmonte, consigliere regionale della Lega, che ha invocato il ripristino del servizio di ginecologia h24 per l’ospedale di Castelnovo.

Premesso che “in nessun momento la situazione si e’ presentata a rischio per la salute di mamma e bambino”, l’Ausl ribadisce che l’epoca di gravidanza della (24 settimane) “in tutti i casi, anche in corso di travaglio avviato, avrebbe previsto la centralizzazione presso una struttura dotata di terapia intensiva neonatale, per i gravi rischi di complicanze connessi alla prematurita’”. Quindi “anche la presenza di un punto nascita tuttora attivo non avrebbe modificato il percorso della signora”.