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“Basta con queste piazze grigie e spente”

21 marzo 2018 | 08:10
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“Basta con queste piazze grigie e spente”
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“Basta con queste piazze grigie e spente”
“Basta con queste piazze grigie e spente”

Un lettore: “Una progettazione che sembra fatta con tanti copia-incolla rispetto a piazza D’Armi. Perché non prendete ad esempio piazza Fontanesi?”

REGGIO EMILIA Sono un reggiano che è esasperato e indignato dagli interventi assurdi di “ri -dequalificazione” urbana perpetrati dal comune di Reggio Emilia, ovvero una reiterata dequalificazione degli spazi del centro storico, in primis dal punto di vista estetico.

Mi riferisco ai progetti annunciati per piazza Gioberti e piazza del Cristo (con il timore-tremore per la pavimentazione e illuminazione che toccherà in sorte a Piasa Cèca). Una progettazione che sembra fatta con tanti copia-incolla rispetto a piazza D’Armi (mi permetto di usare i nomi tradizionali reggiani di queste piazze), che è diventata un uniforme orrore grigio dovuto all’utilizzo ubiquitario della pietra di Luserna, che sarà anche lo standard delle nuove piazze (probabilmente il comune ha fatto una convenzione o un acquisto massivo a prezzo scontato di questo prodotto e quindi lo ripropone sempre per smaltirne le scorte dai depositi).

Una pietra che con il suo colore e il suo uso smodato in quasi tutti gli spazi nodali del centro storico, spegne e appiattisce tutto, compresa la vitalità e l’appeal delle piazze.
Personalmente sono d’accordo con restyling architettonici che permettano una migliore fruibilità degli spazi, ma questi devono essere fatti non solo con una ridefinizione delle modalità di transito, ma anche con criteri di accoglienza e di gradevolezza estetica, oltre che con un’attenzione urbanistica al contesto nel quale si esegue l’intervento. In questo caso, trattandosi di centro storico, questo è ancora più importante (aldilà dei vincoli della Sovrintendenza), per valorizzare e non deturpare il patrimonio storico e architettonico degli spazi e degli edifici.

Questo significa che per dare alle piazze fruibilità, estetica a gradevolezza basta aggiungere del verde e non sostituirlo col grigio. Mettiamo alberi, verde e aiuole in centro storico, non la pietra grigia. E per verde intendo erba e alberi veri, non lecci potato a tetto, non aberrazioni contro-natura. E’ paradossale come il comune pur avendo sotto gli occhi un esempio valido, non riesca a coglierlo e prenderlo a modello: piazza Fontanesi. Un luogo che funziona benissimo soprattutto perché è una piazza di alberi, nonostante la sua pavimentazione non sia certo vivace.

Il verde ha di certo più bisogno di manutenzione rispetto alla pietra, ma non penso che gli specchi d’acqua progettati ne saranno esenti. Fontane e spazi d’acqua se ben pensati e inseriti possono essere molto gradevoli, ma vanno coniugati col colore che accompagna l’acqua: il verde. Se no si trasformano in una scenografia (con cronici problemi di funzionamento) come la fontana del teatro Municipale, che funziona un po’ solo di notte con le luci colorate, mentre di giorno è scialba e triste.

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E cosa dire dell’illuminazione? I lampioni di piazza D’Armi parlano da soli, forme squadrate assolutamente fuori contesto con luci bianche e fredde al led che saranno anche utili a risparmiare energia, ma che suscitano atmosfere di distanza e non certo di accoglienza. Mettiamo le luci al led per risparmiare lungo le strade urbane della periferia, ma lasciamo delle luci calde al centro storico. C’è una sorta di accanimento insano nel voler abbruttire Reggio e il suo centro, che oltre ad avvilirmi, mi lascia basito per la sua insensatezza.

Infine una mesta considerazione sull’annoso problema dell’assenza di condivisione dei progetti, che vengono decisi e annunciati senza che siano stati in alcun modo discussi con la cittadinanza. Un’amministrazione non può e non deve funzionare così.