Bando aree verdi, Legambiente: “Impossibile gestirle con questi importi”

27 marzo 2018 | 16:00
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Bando aree verdi, Legambiente: “Impossibile gestirle con questi importi”

Il presidente Becchi: “Assurdo quanto proposto dal Comune. E’ necessario chiarire se si vuole ancora il volontariato in questo importante settore”

REGGIO EMILIA – “Non possiamo certo dire che l’avviso pubblico del Comune di Reggio per la procedura comparativa per l’affidamento di convenzioni con enti del terzo settore per la cura del verde pubblico-bene comune, reso noto pochi giorni fa, sia stato redatto per favorire il volontariato, anzi forse è proprio il contrario. Fare cessare la lunga esperienza che ha visto centinaia di cittadini impegnati nella cura del proprio territorio”.

Lo afferma Massimo Becchi, presidente di Legambiente, secondo cui il bando prevede un rimborso in base alla quota assicurativa dei volontari impegnati, del carburante e delle spese generali (10% massimo), importi che non permetterebbero di gestire le aree verdi stesse. Scrive Becchi: “Legambiente passa, come esempio, da 3.650 euro circa dello scorso anno per il bosco urbano di San Prospero (49.351 metri quadrati) ai 3.135 di questo avviso con ben 71.956 m.q., quindi a fronte di un aumento del 45 % circa della superficie in gestione c’è un calo di risorse economiche, a cui si deve aggiungere l’onere amministrativo della rendicontazione di tutte le spese (solo quelle rendicontate sono infatti rimborsate), la fatturazione elettronica e il dover gestire un bando con anessa convenzione”.

Continua il presidente di Legambiente: “Se il Comune non voleva più i volontari nella gestione del verde bastava dirlo e ci saremmo tirati indietro. A queste condizioni, anche con i volontari, diventa veramente insostenibile gestire queste aree, che spesso hanno bisogno di manutenzione ordinaria (e non solo) per mantenerne il decoro, di essere seguite e vigilate e all’interno delle quali sono state fatte iniziative per renderle vive e fruibili. Con l’impegno dei cittadini si è arrivati ad una cura di questi parchi che non è pensabile con un affido a imprese private, che fanno il loro lavoro, giustamente, e poi passano all’area successiva: chi vive sempre il parco lo presidia da atti di vandalismo, lo sfalcia molte più volte all’anno e fa quelle piccole e grandi manutenzioni che sono fondamentali per evitare il degrado, cosa che molte aree verdi hanno subito in questi anni”.

Conclude Becchi: “Confidiamo che il Comune riscriva questo avviso e – sempre dentro ai dettami della nuova normativa sul terzo settore – mantenga questo fondamentale presidio del territorio, considerando anche che l’erba in questi giorni cresce e che forse era il caso di discutere di queste cose almeno un paio di mesi fa e non trovarci un avviso a fine marzo”.