Anziani maltrattati, l’Ausl chiede rapporto al gestore Coopselios

29 marzo 2018 | 17:16
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Anziani maltrattati, l’Ausl chiede rapporto al gestore Coopselios

L’assessore Venturi: “Se violenze confermate, sono fatti indegni. Oltre l’umano”

REGGIO EMILIA – Sulle violenze agli anziani ospiti del centro anziani di Correggio da parte di 13 operatrici sociosanitarie, oggi indagate insieme alla coordinatrice della casa di accoglienza, la direzione dell’Azienda Usl di Reggio Emilia – in stretto contatto con il Comune di Correggio e l’assessorato regionale politiche per la Salute – ha richiesto una relazione formale a Coopselios, gestore della struttura. In primo luogo pero’ l’azienda esprime “solidarieta’ e vicinanza agli ospiti della struttura e alle loro famiglie” e, in attesa di un quadro piu’ chiaro e definito dei fatti e delle risultanze dell’inchiesta, “si riserva di agire nelle sedi opportune a tutela dei cittadini e della propria funzione istituzionale, con provvedimenti proporzionati alla gravita’ dell’accaduto”.

Se “i fatti fossero confermati – commenta il direttore generale dell’Ausl Fausto Nicolini – ci troveremmo di fronte a una situazione estremamente grave di maltrattamenti e umiliazione, inaccettabile e indegna per i nostri livelli di welfare e di civilta’”. Sulla stessa linea Sergio Venturi, assessore regionale alla Sanita’, che parla di “un fatto gravissimo, indegno e intollerabile, che va al di la’ dell’umano. Tanto piu’ perche’ coinvolge persone anziane, fragili e indifese, che piu’ di qualsiasi altro avrebbero bisogno di essere protette”.

L’assessore ringrazia i carabinieri che hanno condotto le indagini e i parenti degli anziani ospiti che hanno denunciato le violenze “la cui collaborazione e’ stata fondamentale per far emergere quanto accaduto”. Venturi sottolinea infatti come “proprio l’attenzione dei parenti conta moltissimo, oltre alle verifiche di legge che vengono regolarmente svolte” e rinnova quindi l’appello a tutti i famigliari di persone che si trovano in strutture d’accoglienza “a segnalare sempre alle autorita’ locali e alle aziende sanitarie ogni segnale, anche il piu’ piccolo, affinche’ vengano svolti subito accertamenti”.

Se “le accuse saranno confermate – conclude Venturi – parliamo, ribadisco, di reati gravissimi, che rischiano peraltro di infangare l’operato di quanti ogni giorno svolgono in modo ineccepibile un lavoro prezioso all’interno delle case di riposo. Prendendosi cura con scrupolo, professionalita’ e dedizione delle persone piu’ deboli”.