Walvoil, 60 stabilizzazioni: riduzioni orario e garanzie su appalti

6 febbraio 2018 | 16:19
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Walvoil, 60 stabilizzazioni: riduzioni orario e garanzie su appalti

Siglato l’accordo fra azienda e sindacati. Previsti cnhe ottomila euro di premio di risultato nei prossimi 4 anni, con un anticipo annuo di mille euro e un aumento strutturale che, a regime, sarà di circa 700 euro annui

REGGIO EMILIA – Saranno almeno sessanta i giovani lavoratori stabilizzati alla Walvoil di Reggio grazie all’accordo sindacale siglato con l’Azienda da Rsu, Fiom e Uilm. Accordo votato a larghissima maggioranza dai lavoratori che, con 717 voti favorevoli (circa il 93%), ha approvato l’ipotesi di accordo raggiunta dopo quasi nove mesi di trattativa.

“Togliere sessanta ragazzi dall’incertezza lavorativa è per noi il cuore del contratto – dichiarano Simone Vecchi della Fiom Cgil e Jacopo Scialla della Uilm Uil -. E’ un risultato significativo in questi anni post Jobs act dove la precarietà non fa che aumentare”.

La Walvoil, azienda del Gruppo Interpump, è oggi la seconda azienda metalmeccanica più grande della provincia di Reggio Emilia con oltre 900 dipendenti. La ditta di Fulvio Montipò da due anni sta conseguendo risultati positivi, sia riguardo al fatturato che agli utili, e i sindacati, per tutti i mesi del negoziato, hanno chiesto che una parte della ricchezza prodotta tornasse nelle tasche dei lavoratori che la creano. L’accordo prevede infatti ottomila euro di premio di risultato nei prossimi 4 anni, con un anticipo annuo di mille euro e un aumento strutturale che, a regime, sarà di circa 700 euro annui grazie ad una nuova indennità oraria.

“Abbiamo ottenuto anche una riduzione oraria annua di 24 ore a carico dell’impresa – spiegano i due sindacalisti – perché gli aumenti di produttività devono anche potersi trasformare in riduzioni di orario per i dipendenti”. Con il nuovo accordo infatti i lavoratori usciranno dieci minuti prima dal lavoro ogni giorno o, per i turnisti, guadagneranno tre giornate aggiuntive di permesso all’anno rispetto al contratto precedente.

Durante i nove mesi di trattativa non sono mancati i momenti di attrito con l’azienda ma l’accordo si è chiuso senza dover ricorrere agli scioperi. Il confronto ha spaziato su molte tematiche: da un nuovo approccio alla prevenzione alla salute attraverso il miglioramento della formazione dei lavoratori, a maggior trasparenza sui DVR (documenti di valutazione del rischio) e un più ampio coinvolgimento degli Rls.

Per la prima volta alla Walvoil l’accordo aziendale norma anche le condizioni dei lavoratori degli appalti, specificando che le ditte appaltatrici che lavorano presso gli stabilimenti reggiani dovranno applicare le condizioni previste dai contratti nazionali firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.

Con questo punto i sindacati hanno condiviso con l’azienda che dentro la Walvoil non si possa andare sotto i minimi tabellari, garantendo un reddito dignitoso anche ai lavoratori delle coop. Affrontando concretamente il problema legato alle cooperative che molto spesso violano i contratti nazionali o non li applicano affatto.

“Le Rsu sin dall’inizio hanno affermato che un’azienda di questo calibro, a Reggio Emilia, non può tollerare sacche di ingiustizia e sfruttamento al proprio interno. – concludono Vecchi e Scialla – L’accordo finale dimostra che anche la contrattazione aziendale può mettere un freno alla degenerazione sociale che avviene negli appalti”.