Vaccinazioni, sono 1.200 i bambini non in regola

21 febbraio 2018 | 08:43
Share0
Vaccinazioni, sono 1.200 i bambini non in regola

L’Ausl sta spedendo le raccomandate per chiamare le famiglie che non si sono presentate al primo appuntamento. Per chi disertera’ l’incontro, sanzione e diffida a immunizzare il bambino entro 20 giorni

REGGIO EMILIA – NellA fascia tra i 3 e i 6 anni sono 1.200 circa i bambini che non hanno completato il ciclo delle vaccinazioni: nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di piccoli che hanno una copertura poarziale e devono solo completarla. Nessuno di loro, però, rischia di restare fuori da scuola: l’Ausl di Reggio ha contattato tutti i bambini e i considera inseriti nel procedimento per arrivare alla regolarizzazione della loro posizione.

E mentre la copertura vaccinale tra i nuovi nati continua a salire, la Regione Emilia-Romagna va avanti nel ‘recupero’ dei bambini non in regola che frequentano gli asili nido. In Emilia-Romagna tutti i minori da zero a 16 anni non in regola con i  vaccini  hanno ricevuto dalle Ausl una lettera con l’appuntamento fissato (quasi 80.000 le missive). Ad oggi le Aziende sanitarie sono gia’ alla seconda fase, ovvero stanno spedendo le raccomandate per convocare a colloquio le famiglie che non si sono presentate all’appuntamento.

Per chi disertera’ anche questo incontro scattera’ la sanzione e la diffida a vaccinare il bambino entro 20 giorni. La contestazione sara’ comunicata anche al nido o materna, sia pubblico che privato, frequentato dal minore.  “Da parte nostra non c’e’ nessuna volonta’ coercitiva contro nessuno”, assicura Bonaccini. Ma per chi, anche dopo la diffida, non si sara’ messo in regola, “le scuole prenderanno provvedimenti”. Piu’ netto Venturi. “Abbiamo dato un indirizzo per la salvaguardia dei piu’ deboli – rivendica – questo ci importa e ci ripaga anche di piu’ delle fatiche fatte. Se poi da qui a giugno qualcuno subira’ le sanzioni, compreso essere mandato a casa, succedera’ per tutelare i piu’ deboli rispetto a un diritto che deve poter essere esigibile da tutti”.

Il vero bando di prova sara’ comunque a settembre, col nuovo anno scolastico, quando chi non sarà in regola “non sarà ammesso”. Ad oggi, sottolineano comunque, i dirigenti di viale Aldo Moro, “tutti hanno avviato un percorso di recupero, secondo l’iter previsto dalla legge, e i recuperi sono in forte crescita, in particolare nella fascia d’età 1-6 anni”.
Di conseguenza, il quadro completo dei recuperi e degli inadempienti si avra’ solo alla fine dell’anno scolastico. Il 10 marzo intanto scadono i termini per quelle famiglie che, all’atto dell’iscrizione, hanno presentato solo una autocertificazione.

Quella, precisa la Regione, “non e’ la data di scadenza per controllare lo stato vaccinale e interrompere la frequenza, in quanto tutti i minori non ancora in regola sono in carico alle Ausl con il percorso di recupero gia’ avviato”. Sul punto delle esclusioni in corso d’anno è intervenuta anche il Ministro Beatrice Lorenzin, che ha circoscritto di molto la possibilità che i bimbi vengano esclusi dal servizio.

Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha risposto con una nota alla richiesta di chiarimenti del Presidente dell’Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani, Antonio De Caro sulla possibilità di completare o meno l’anno scolastico in corso per i minori che alla data del 10 marzo risulteranno ancora in attesa di effettuare le vaccinazioni. Al riguardo la nota evidenzia che i bambini, “i cui genitori dimostrino, con documentazione proveniente dalla ASL entro il 10 marzo p.v., di aver presentato alla medesima Azienda la richiesta di effettuazione delle vaccinazioni e che la somministrazione di queste ultime sia stata fissata dalla medesima Azienda sanitaria successivamente a tale ultima data, ben potranno continuare a frequentare i servizi educativi per l’infanzia e le scuole dell’infanzia sino alla fine dell’anno scolastico o del calendario annuale in corso; pertanto dopo il 10 marzo p.v. sarà precluso l’accesso ai servizi educativi per l’infanzia e alle scuole dell’infanzia ai soli minori i cui genitori/tutori/affidatari non siano in regola neppure con tale adempimento”.

L’impressione quindi è che almeno in corso d’anno prevalga una interpretazione ‘morbida’ della legge, per evitare disagi alle famiglie e non stimolare nuove polemiche; mentre all’inizio del prossimo anno si farà il punto della situazione per valutare l’impatto delle misure, visto che la copertura vaccinale sta aumentando. I dati dicono che sul morbillo – parotite rosolia, il vaccino in cui la soglia si stava abbassando con maggiore pericolosità, si è passati in due anni, dal 2015 al 2017, da una copertura del’87,8% al 92,6%. Ci si potrebbe avvicinare in breve tempo alla soglia del 95%: ed è previsto che se i dati si stabilizzeranno oltre la soglia di sicurezza, l’obbligo potrebbe essere revocato.