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Smog, il M5S: “Iori e Incerti prendono in giro i cittadini”

2 febbraio 2018 | 10:06
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Smog, il M5S: “Iori e Incerti prendono in giro i cittadini”

I candidati alla Camera e Senato dei Cinque Stelle: “Il Pd ha bocciato tutto il pacchetto degli emendamenti antismog da noi proposto”

REGGIO EMILIA“Le parlamentari uscenti Incerti e Iori candidate alla Camera e al Senato per il Pd e alleati, prendono in giro i cittadini, promettendo cose che loro stesse ed il loro partito hanno bocciato in sede di Bilancio tutti gli emendamenti del “piano anti smog” presentato dal Movimento 5 Stelle, per non parlare di provvedimenti anti-ambientali come lo ‘Sblocca Italia’ di Renzi e Galletti che hanno favorito cementificazione, fonti fossili, la costruzione d’inceneritori”, dichiarano in una nota congiunta la deputata reggiana e candidata del Movimento 5 Stelle Maria Edera Spadoni e i candidati alla Camera e Senato M5S Rossella Ognibene, Maria Laura Mantovani e Marco Montanari, che commentano così i dati del Rapporto Mal’Aria 2018 di Legambiente in cui la provincia di Reggio Emilia risulta tra le più inquinate in Italia.

“Servono misure urgenti sono oramai dieci anni che lanciamo questo allarme. Il Movimento 5 Stelle – ricordano Spadoni, Ognibene, Mantovani, Montanari – nell’ultima legge di bilancio aveva presentato unarticolato pacchetto di emendamenti, tutti bocciati dal PD e dalla maggioranza. Proposte che sono la base del nostro programma per il risanamento dell’aria del bacino della pinaura padana e non solo, soluzioni concrete che guardano non al prossimo anno, ma ai prossimi decenni. Serve un’azione politica organica e strutturata: proponiamo misure per investire nelle energie rinnovabili e l’efficienza energetica, sviluppare il verde e la riforestazione urbana, potenziare i controlli, il monitoraggio e la ricerca ambientale, investire su mobilità sostenibile e condivisa, incrementare la flotta dei veicoli elettrici per il trasporto pubblico urbano ed avviare l’obiettivo del “primo milione di mezzi elettrici” partendo dal comparto pubblico sul modello tedesco, bloccare la costruzione di nuovi impianti inquinanti e inutili autostrade”.

“Il piano studiato dal Movimento 5 Stelle studi alla mano prevede che si possano creare 17.000 posti di lavoro per ogni miliardo di euro investito in efficienza energetica e fonti rinnovabili e oltre 200mila posti di lavoro dall’economia circolare”, aggiungono Spadoni, Ognibene, Mantovani, Montanari.

I no del Pd al piano antismog 5 Stelle
Scrivono i pentastellati: “I NO ingiustificati del PD in legge di bilancio sono stati diversi. Il Pd ha detto “no” a incentivi per 20 milioni agli enti locali per promuovere il car sharing elettrico, ha bocciato la trasformazione e attivazione dei mezzi elettrici del trasporto pubblico locale. Lo ha fatto bocciando la nostra proposta di finanziare, con 150 milioni di euro, il rinnovo del parco dei bus passando dal sistema diesel a quello elettrico. Sono state bocciate anche le nostre proposte per sottrarre 9 miliardi di euro alle grandi opere inutili (tra queste l’autostrada Cispadana che crea solo nuovo inquinamento), per destinare questi fondi a quella grande opera di risanamento, efficientamento e riqualificazione energetica del Paese che è la vera grande opera pubblica necessaria. Bocciato dal Pd anche il potenziamento delle linee ferroviarie locali e la sua elettrificazione totale. Il Pd ha detto “no” anche l’istituzione di un fondo da 20 milioni di euro per la conversione agro-ecologica dell’agricoltura per aiutare le imprese di questo comparto nella transizione. Disco rosso anche ad un altro fondo, sempre da 20 milioni di euro, per adottare dal 2018 interventi per la limitazione delle emissioni in atmosfera con specifico riferimento al contrasto di quelle prodotte dallo spargimento di liquami e dall’uso fertilizzanti, utilizzando così un approccio integrato delle fonti inquinanti emissive”.

“Non state nemmeno accolte le proposte per la forestazione urbana a bordo delle strade, come non è stata presa in considerazione una deroga al blocco di assunzioni del personale per Arpa, una scelta che sarebbe stata utile ad ottimizzare controlli e monitoraggi”, spiegano le candidate ed i candidati del Movimento 5 Stelle.

“La proposta poi che portiamo avanti da sempre – concludono – è quella di spostare le risorse pubbliche destinate alle grandi opere infrastrutturali inutil alla manutenzione e al miglioramento delle strade e delle ferrovie esistenti. Si tratta di misure che contemporaneamente fanno il bene della qualità dell’aria, della salute dei cittadini, dell’economia della viabilità e in generale della qualità di vita del territorio”.