Rapine a tabaccheria Masone e all’Ecu, due arresti

24 febbraio 2018 | 09:24
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Un napoletano di 39 anni e un crotonese di 35 che secondo la polizia avrebbero commesso anche altri colpi

REGGIO EMILIA – La polizia ha arrestato un napoletano di 39 anni, Vincenzo Ziccardi e un crotonese di 35 anni, Guglielmo Drammis, con l’accusa di essere gli autori delle rapine commesse ai danni del bar “Nuova tabaccheria edicola di Masone” in via Bacone, del 23 dicembre 2016, e del supermercato “ECU” di via dell’Aereonautica del 2 gennaio 2017.

Entrambe le rapine presentavano il medesimo modus operandi: due persone, travisate ed armate di una pistola, entravano nell’esercizio e rubavano tutto il denaro presente in cassa. L’azione delittuosa era, sempre, fulminea (durava meno di un minuto) ed i rapinatori si davano la fuga a piedi. Nel caso della rapina al supermercato, però, gli investigatori avevano notato allontanarsi dal teatro della rapina, di un’auto con una ammaccatura guidata da un complice.

L’analisi del modello e del colore dell’auto, una Megane grigia, ha permesso di risalire ai possessori, pregiudicati, residenti in provincia. L’analisi, però, è stata estesa, anche, ai soggetti fermati con pregiudicati per rapina e gravitanti in ambiti criminali. Si è riusciti così ad individuare un giovane, residente nella bassa, titolare di una Megane grigia, controllato, in più occasioni, con soggetti gravati da precedenti per rapina. In particolare è emerso un legame tra il soggetto e Guglielmo Drammis che la squadra mobile aveva individuato come autore della rapina consumata alla panetteria “Pane più”.

L’indagine ha permesso di raccogliere gravi elementi indiziari a carico del gruppo in ordine alla rapina del supermercato Ecu. La polizia ha perquisito la casa dell’uomo che ha deciso di collaborare alle indagini confessando tutto agli investigatori della squadra mobile. Le dichiarazioni confermavano, in pieno, la ricostruzione investigativa ed offrivano nuovi elementi per la rapina consumata alla tabaccheria di Masone.

Pubblichiamo alcune riprese di video sorveglianza degli esercizi rapinati poiché i soggetti, pur travisati, potrebbero essere riconosciuti, per fisionomia e movenze, da altri possibili vittime di rapina. Gli inquirenti pensano che i due si siano resi responsabili di altre rapine in provincia di Reggio ed aree limitrofe.