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Ong: sospetto attacco chimico in Siria nella Ghuta orientale

26 febbraio 2018 | 18:16
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Ong: sospetto attacco chimico in Siria nella Ghuta orientale

L’Osservatorio nazionale siriano sospetta che i governativi siriani abbiano lanciato un attacco chimico con cloro su Al-Shifuniyah

REGGIO EMILIA – A partire da domani, per cinque ore al giorno, dalle 9 alle 14, saranno osservate delle “pause umanitarie” per consentire ai civili di abbandonare la zona di Ghuta est, sotto il fuoco delle forze di Damasco: lo ha annunciato il ministro della Difesa russo Serghiei Shoigu, citato dall’agenzia Ria Novosti, precisando che la decisione è stata presa su ordine di Putin.

L’Osservatorio nazionale siriano avanza il sospetto che i governativi siriani abbiano lanciato un attacco chimico con cloro su Al-Shifuniyah, nella Ghuta orientale. “Diversi civili hanno avuto sintomi di soffocamento, un bimbo è morto”, afferma l’Ong, precisando di non avere ancora informazioni dettagliate sull’episodio e sulla natura delle armi usate nel raid.

Le notizie sull’uso di armi chimiche a Ghuta est da parte delle truppe di Assad sono “una provocazione” mirata a sabotare la tregua: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov. La Ghuta orientale non può più aspettare e la risoluzione del Consiglio di Sicurezza sulla Siria deve essere attuata “immediatamente”. Lo ha dichiarato oggi a Ginevra il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.

Almeno 25 civili, di cui 7 bambini, sono stati uccisi in un raid compiuto da aerei della Coalizione internazionale a guida Usa contro una sacca di territorio ancora controllato dall’Isis nell’est della Siria. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus). Gli attacchi sono stati effettuati sul villaggio di Al Shaafah, a nord dell’ex bastione dello Stato islamico di Abu Kamal, verso il confine con l’Iraq.

Le forze speciali della polizia e della gendarmeria turca sono entrate stamani nell’enclave curda di Afrin, nel nord-ovest della Siria, sotto attacco di Ankara da oltre un mese. Il loro compito principale, secondo i media locali, sarà quello di contrastare possibili infiltrazioni di miliziani curdi dell’Ypg nei villaggi già passati sotto il controllo turco e di partecipare all’assedio del centro urbano di Afrin. Con le forze speciali, saranno schierati da oggi nell’area anche circa 600 membri curdi e arabi della ‘Brigata dei falchi curdi’ dell’Esercito siriano libero.