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L’Istituto Cattaneo: centrosinistra in calo del 5% in Emilia-Romagna

15 febbraio 2018 | 13:53
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L’Istituto Cattaneo: centrosinistra in calo del 5% in Emilia-Romagna

L’analisi dell’istituto: “Nella parte nord-ovest della regione avanza il centrodestra (e cresce piu’ la Lega di Forza Italia), mentre in Riviera la sfida principale viene dai 5 stelle”

REGGIO EMILIA – Il predominio del Pd in Emilia-Romagna e’ a rischio. Nella parte nord-ovest della regione avanza il centrodestra (e cresce piu’ la Lega di Forza Italia), mentre in Riviera la sfida principale viene dai 5 stelle. E cosi’, l’ultimo fortino dell’attuale coalizione di centrosinistra (Pd piu’ alleati) in Emilia-Romagna rimane il vero e proprio “cuore rosso” della regione: Bologna, Modena e l’entroterra del forlivese. Dove pero’ il Pd deve fare i conti con la concorrenza ‘interna’ che viene da sinistra, ovvero da Liberi e Uguali. Detta in altri termini, il Pd si ritrova ‘accerchiato’ sul suo territorio di bandiera. Soprattutto finche’ il fronte del centrosinistra continuera’ a essere diviso.

A disegnare la mappa elettorale emiliano-romagnola e’ l’Istituto Cattaneo, che ha incrociato le analisi sui sondaggi fatti negli ultimi mesi con il trend del voto politico-amministrativo in regione dal 2013 a oggi. Con un’affluenza stimata, sulla base dei dati attuali, intorno al 70% (ma il 30% degli elettori e’ ancora indeciso) il Pd insieme agli alleati e’ dato in calo almeno del 5% in Emilia-Romagna rispetto alle politiche del 2013.

“La regione ora e’ molto piu’ contendibile rispetto al passato”, commenta il ricercatore del Cattaneo Marco Valbruzzi, parlando alla Dire. Al momento, spiega l’analista, l’Emilia-Romagna puo’ essere divisa in due zone: la parte a nord-ovest, che va da Piacenza a Reggio Emilia, ma che comprende anche alcune aree del ferrarese, vede “una crescita del centrodestra, di Forza Italia e ancora di piu’ della Lega, che rendono piu’ competitiva” la sfida elettorale al Pd. Dall’altro lato della via Emilia, in Riviera, si registra invece “un’espansione del Movimento 5 stelle- afferma Valbruzzi- sul litorale la competizione viene da loro”.

Questa situazione, continua il ricercatore del Cattaneo, “porta il Pd e i suoi alleati a rinchiudersi sempre piu’ nell’interno, nel cuore rosso della regione, tra Bologna, Modena e Forli’, dove il controllo del consenso e’ piu’ radicato”. In poche parole, mentre in passato l’Emilia-Romagna era una ‘regione rossa’ nel suo complesso, oggi “si rimpicciolisce il nucleo sicuro” per il centrosinistra, che si ritrova dunque “accerchiato” dall’avanzata a nord-ovest dal centrodestra e a sud-est dai 5 stelle. Senza contare che dentro quello stesso ‘cuore rosso’ dell’Emilia-Romagna “c’e’ anche la competizione che arriva da sinistra, da parte di Liberi e Uguali”, sottolinea Valbruzzi.

Nonostante questo assedio, il Pd almeno nel suo ‘fortino’ “dovrebbe rimanere il primo partito – afferma il ricercatore del Cattaneo – mentre e’ meno probabile che questo avvenga nelle altre aree dell’Emilia-Romagna”. E anche l’ultimo caso scoppiato sui rimborsi dei parlamentari grillini, non dovrebbe danneggiare piu’ di tanto il movimento. “E’ probabile che abbia ripercussioni, ma in modo marginale – analizza Valbruzzi – il voto all’M5s e’ ormai fortemente di appartenenza, contro il sistema. In un senso piu’ ampio del termine si potrebbe definire ‘ideologico’ e quindi e’ molto difficile fare il salto”.

E per il futuro? L’andamento del consenso elettorale in Emilia-Romagna dovrebbe proseguire su questa china. Secondo il Cattaneo, infatti, l’indebolimento del Pd anche a queste latitudini in realta’ “e’ un processo che procede nel tempo. L’Emilia-Romagna e’ rimasta, insieme alla Toscana, l’unica area certa- sottolinea Valbruzzi- ma oggi, e non da oggi, alcune zone sono a maggiore competizione elettorale. Nulla puo’ piu’ essere dato per scontato, soprattutto alle elezioni amministrative. Lo abbiamo gia’ visto a Bologna”. Alle prossime tornate elettorali, dunque, molto dipendera’ “dalla strategia del centrosinistra – afferma il ricercatore del Cattaneo – se si presentera’ come coalizione ampia, compreso anche Liberi e Uguali, oppure no. Quello sara’ determinante, decisivo. Senza quel tipo di alleanza, potrebbe saltare il predominio del centrosinistra in Emilia-Romagna”, pronostica Valbruzzi.