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Inchiesta Napoli, Vincenzo De Luca: “Querelo Di Maio”

20 febbraio 2018 | 18:08
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Inchiesta Napoli, Vincenzo De Luca: “Querelo Di Maio”

Il figlio del governatore si è dimesso da assessore a Salerno. L’inchiesta di Fanpage che ha fatto partire l’indagine

REGGIO EMILIA – “Ho dato mandato ai miei legali di querelare Luigi Di Maio per le dichiarazioni rilasciate ieri e nei giorni scorsi. Invito Di Maio, membro autorevole della casta a 15mila euro al mese, a rinunciare all’immunità parlamentare. Gli rinnoveremo la richiesta ogni giorno fino alle elezioni”. Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

Roberto De Luca non è più assessore al Bilancio e allo Sviluppo del Comune di Salerno. A chiarire la vicenda è stato lo stesso sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli a margine di un incontro nel rione collinare di Giovi. “I nostri avversari politici – ha detto il primo cittadino – usano tutti gli strumenti per una facile propaganda scadente. Roberto De Luca, con un gesto di grande signorilità, di grande onestà intellettuale e di grande responsabilità, ha rassegnato le dimissioni da assessore”.

“Ringrazio Roberto De Luca per la sua grande sensibilità, lo dico con grande dispiacere perché sono fermamente convinto della sua totale innocenza in questa torbida vicenda che è stata costruita ad arte con la consapevolezza dei fini. Questa è una campagna di diffamazione rispetto alla quale vedremo quali saranno le posizioni da dover assumere in tutte le sedi possibili”, aggiunge il sindaco di Salerno.

L’inchiesta
Nunzio Perrella, un ex camorrista ed ex collaboratore di giustizia, che negli anni Novanta diede un forte contributo a indagini sul traffico di rifiuti, fingendosi imprenditore (“signor Varotto”) e accompagnato da un reporter di Fanpage con una telecamera nascosta ha contattato una serie di esponenti politici proponendo tangenti in cambio di appalti. Tra i politici contattati, anche Roberto De Luca.

Perrella avvicinò De Luca attraverso un commercialista amico dell’assessore, Francesco Colletta. Durante un primo incontro con Colletta si disse interessato a un appalto per lo smaltimento delle ecoballe, poi successivamente si vide di persona con De Luca jr, poi un ultimo incontro con il presunto intermediario dove gli sarebbe stata comunicata la richiesta di una percentuale sull’affare.

Gli inquirenti della procura di Napoli hanno acquisito i video ed indagato il direttore e un cronista di Fanpage per istigazione alla corruzione. Ora sono al lavoro per approfondire questo e l’altro versante dell’inchiesta, che ha coinvolto il consigliere regionale Luciano Passariello, candidato alla Camera alle prossime elezioni, indagato per corruzione aggravata dall’articolo 7 e finanziamento illecito dei partiti in relazione a un appalto della Sma, società in house della Regione Campania per la tutela dell’ambiente, al quale era interessata una cordata di imprenditori ritenuti legati a un clan della camorra.

Indagini coordinate dal procuratore Giovanni Melillo, dall’aggiunto Giuseppe Borrelli, e dai pm Celeste Carrano, Henry John Woodcock, Sergio Amato, Ilaria Sasso del Verme e Ivana Fulco. I video di Fanpage da esaminare sono complessivamente 7 per 900 ore di immagini. Immagini che mostrano anche un ‘pizzino’ con le cifre delle tangenti da pagare a politici e dirigenti Sma consegnato da un presunto braccio destro del consigliere Passariello all’ex boss Perrella, l “agente provocatore”. Il direttore del quotidiano online, Francesco Piccinini, con il suo reporter Sasha Biazzo, sono i due giornalisti indagati.