Binario 49, un incubatore di economia solidale

3 febbraio 2018 | 08:53
Share0
Binario 49, un incubatore di economia solidale

Nascerà negli spazi finora occupati dal Centro Reggio Est, in via Turri 49: da edificio abbandonato a centro per eventi culturali e sociali

REGGIO EMILIA – “Un caffe’ letterario con grandi ambizioni”. A chi le chiede che cosa sara’ Binario 49, Khadija Lamami dell’associazione Casa d’altri risponde cosi’. Si’, perche’ negli spazi finora occupati dal Centro Reggio Est, in via Turri 49, nella zona della stazione di Reggio Emilia, nascera’ una sorta di incubatore di economia solidale: punto ristoro, libreria, coworking, biblioteca, servizio di mediazione sociale, sportello di consulenza legale, dove si terranno corsi, presentazioni di libri, musica dal vivo, teatro, proiezioni. Con l’obiettivo di generare altre iniziative sociali e culturali “che siano utili al quartiere, zona che presenta grandi fragilita’ ma anche grandi potenzialita’, e per tutta la citta’”, afferma Lamami.

Il Comune ha affidato alla rete di associazioni, imprese sociali ed enti del Terzo settore (il distretto di economia solidale di Reggio Emilia, le cooperative Ravinala, La Quercia, L’Ovile e Avvocato di strada), di cui Casa d’altri e’ capofila, la gestione (a titolo gratuito, per un periodo di 4+4 anni) dell’edificio con l’obiettivo di promuovere inclusione, coesione e innovazione sociale. “L’amministrazione vuole investire altre risorse in zona stazione e, in particolare, in via Turri e nelle zone limitrofe – ha detto Matteo Sassi, vicesindaco di Reggio Emilia, alla presentazione del progetto – Il progetto Binario 49 nasce per rafforzare le relazioni di prossimita’, per favorire la partecipazione degli abitanti, promuovere i diritti di cittadinanza”. I locali accoglieranno anche un progetto educativo del Comune organizzato dal Polo sociale est e rivolto ai bambini delle scuole elementari e medie del territorio.

Casa d’altri nasce dall’incontro tra esperienze, professionalita’ e realta’ diverse, in larga parte maturate in percorsi lavorativi o di volontariato interni al mondo della cooperazione sociale reggiane, dell’economia solidale, del dialogo interculturale e del lavoro di mediazione nei quartieri. Oltre a Khadija Lamami, ne fanno parte Claudio Meglioli e Alessandro Patroncini. “Io sono nata a Casablanca in Marocco, Claudio e’ di Reggio Emilia ma ha vissuto tanti anni in Brasile dove insegnava astrofisica e Alessandro e’ reggiano con una forte passione per la Germania- spiega Khadija- C’e’ una grande ricchezza all’interno dell’associazione, in tre parliamo sei lingue. Il nostro obiettivo e’ lasciare qualcosa di bello per un quartiere che, anche se non lo abitiamo, sentiamo nostro perche’ parte della citta’”.

L’associazione vuole promuovere l’economia solidale, come modello sociale, economico e culturale e valorizzare l’area di via Turri attraverso un lavoro sui legami sociali di comunita’. Il progetto Binario 49 coniuga entrambi gli obiettivi: rigenerare gli spazi e trasformarli in un polo di aggregazione culturale fruibile da tutta la citta’. “La rigenerazione di spazi rappresenta una nuova frontiera di policy che pubblico, privato e privato sociale devono percorrere insieme superando steccati e differenze non piu’ attuali- dicono dall’associazione- Analogamente il welfare di comunita’ rappresenta una risposta alla crisi evolutiva dei sistemi di protezione sociale. Per fare cio’ ciascun soggetto coinvolto deve sapersi rinnovare: le istituzioni hanno un ruolo di regia per facilitare processi che una volta innescati abbiano un effetto moltiplicatore, la parte che spetta al privato non e’ meno rilevante.

Si tratta di rielaborare il concetto di responsabilita’ sociale alla luce di una piu’ ampia concezione di sostenibilita’, offrendo al territorio non solo risorse economiche ma anche spazi e competenze. In particolare, spiegano, “la riappropriazione degli spazi rappresenta un modo per vivere e lavorare in una zona e non solo attraversarla”. Per questo uno dei primi passi per Binario 49 sara’ coinvolgere gli abitanti del quartiere, “in particolare i ragazzi, che rischiano di essere emarginati – aggiunge Lamami – Vorremmo chiedere loro di aiutarci a organizzare il cineforum, a scegliere i film e poi loro magari riusciranno a coinvolgere i loro compagni di classe che abitano in altre zone della citta’ e che li’ non vengono”. A breve dovrebbe partire la ristrutturazione dei locali e Casa d’altri spera di riuscire a partire con Binario 49 prima dell’estate.