Tumori, in crescita i melanomi e quelli al polmone

23 gennaio 2018 | 15:22
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Tumori, in crescita i melanomi e quelli al polmone

Calano quelli al colon, cervice e prostata. I decessi nella nostra provincia sono stati 1470 (828 uomini e 642 donne)

REGGIO EMILIA – E’ un quadro a luci e ombre, quello che esce dal rapporto, presentato oggi a Reggio Emilia, che per la prima volta mette a confronto i dati dei registri tumori dell’area vasta Emilia nord, composta dalle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. I numeri illustrati, riferiti al biennio 2013-2014, ma “i piu’ recenti a livello nazionale”, segnalano infatti il calo di alcune patologie tumorali a fronte, pero’, dell’aumento di altre.

I dati
La provincia parmense mostra un maggior numero di tumori complessivamente per fegato, pancreas, prostata e linfomi. Anche Piacenza mostra un lieve eccesso di tumori del fegato e stomaco, mentre Reggio Emilia presenta un lieve eccesso per il tumore del polmone e per il melanoma. Modena presenta tassi di incidenza per tutte le sedi che sono più bassi rispetto ad Aven (Area vasta Emilia nord) mentre Reggio Emilia presenta tassi più bassi per il tumore di colon, cervice e prostata. Nel 2014 a Piacenza sono deceduti per tumore 1062 residenti (583 uomini e 479 donne), 1439 a Parma (782 uomini e 657 donne), 1470 a Reggio Emilia (828 uomini e 642 donne) e 2053 a Modena (1149 uomini e 904 donne).

La sopravvivenza
La sopravvivenza a 5 anni per tutte le sedi tumorali è risultata pari a 63,9% a Modena, 62,1% a Reggio Emilia, 60,6% a Piacenza e 59,7% a Parma. I dati sono in linea con quelli registrati in Emilia Romagna (62,4%) ma più alti rispetto alla media nazionale (60%). I dati aggiornati di due neoplasie poco frequenti ma gravate da elevata letalità. I mesoteliomi, tumori rari ma di grande interesse per la ben documentata esposizione professionale e ambientale ad amianto. In Emilia Romagna il tasso di incidenza è pari a 4,4 casi per 100.000 negli uomini e 1,6 per 100.000 nelle donne. Il tasso più alto è registrato a Reggio Emilia negli uomini (7,0) e a Piacenza nelle donne (2,7).

Incidenza dei tumori in calo
Il documento integra inoltre le informazioni del sistema di sorveglianza Passi sulle condizioni di salute e sugli stili di vita delle persone con 18-69 anni, avviato nell’anno 2007 su richiesta di Regioni e ministero della Salute e sviluppato attraverso interviste telefoniche. In dettaglio, nonostante le 16.000 nuove diagnosi fatte in un anno, l’incidenza dei tumori nelle quattro province emiliane appare in calo sia negli uomini che nelle donne ed e’ in linea con i dati nazionali.

Negli anni passati, invece, il trend appariva stabile negli uomini e in aumento nelle donne. Negli uomini a diminuire sono i tumori di colon, stomaco, fegato, polmone, prostata e leucemie. Nelle donne calano, invece, i tumori di stomaco, colon, fegato, colecisti, cervice e mieloma multiplo. Continuano ad aumentare invece i tumori del pancreas e i melanomi in entrambi i sessi, come anche il tumore al polmone nelle donne, mentre negli uomini aumenta il tumore del testicolo e della tiroide.

Stili di vita
In riferimento agli stili di vita che possono favorire l’insorgere della malattia, Piacenza fa registrare i valori piu’ alti riguardo all’abitudine al fumo, (29,1%). Per il consumo di alcol e’ la provincia di Reggio Emilia a mostrare valori piu’ alti (24,1%) mentre per l’attivita’ fisica e’ Parma che presenta la migliore performance (61,4%). L’eccesso ponderale (sovrappeso e obesita’) mostra valori peggiori a Modena (45,9%), che si riscatta pero’ con il consumo giornaliero di frutta e verdura a livelli raccomandati (cinque porzioni), praticato dal 9,5% dei cittadini.

Cristina Marchesi, direttore sanitario dell’Azienda Usl di Reggio Emilia, pone l’accento sui dati per la prima volta riuniti e aggiornati: “Avere stime aggiornate ci permette di ipotizzare l’incidenza dei tumori negli anni a venire e quindi programmare meglio interventi sanitari, potendo valutare la qualita’ dell’assistenza erogata e i suoi esiti. Da qui l’importanza del confronto tra le quattro provincie e, quando possibile, tra aree regionali e resto d’Italia”.