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Treno deraglia a Milano, tre morti e 46 feriti

25 gennaio 2018 | 07:54
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Treno deraglia a Milano, tre morti e 46 feriti

Il treno, di pendolari, era partito da Cremona ed era diretto a Milano. Si indaga per disastro ferroviario colposo. Un passeggero: “Il convoglio tremava. Poi un boato e le carrozze sono uscite dai binari”. Delrio: “Vogliamo la verità”

REGGIO EMILIA – Un treno delle ferrovie Trenord è deragliato tra Pioltello e Segrate, alle porte di Milano. Il convoglio, con a bordo circa 350 persone, in maggioranza pendolari, era partito da Cremona e diretto a Milano Porta Garibaldi. Il bilancio provvisorio di quanto accaduto è di tre donne morte e 46 feriti, di cui 4 in codice rosso, nessuno in pericolo di vita.

“Mamma aiuto, il treno sta deragliando…”
Sono le ultime parole di Giuseppina Pirri, 39 anni, di Cernusco sul naviglio, al telefono con la madre alle 6.55 di stamattina. “Poi è caduta la linea e c’è stato solo silenzio'”, racconta il padre, Pietro. “Mia moglie le ha detto scappa ma poi non ha sentito più niente. Sono andato là e era ancora incastrata dentro al treno. Poi mi hanno detto che non ce l’ha fatta”, aggiunge ricordando che la figlia “si lamentava sempre perché i treni erano spesso rotti e sempre pieni”, dice il padre in lacrime fuori dall’obitorio.

Giuseppina è una delle tre donne morte nel convoglio di Trenord uscito dai binari alle 6.57. Le altre due sono Pierangela Tadini, 51enne originaria di Caravaggio ma residente a Vanzago (Milano), viaggiava con la figlia Lucrezia di 18 anni, che si è salvata ma è rimasta ferita e Ida Maddalena Milanesi, 62 anni, anche lei di Caravaggio, medico, specializzata in radiologia, neurologia e neurologia oncologica, dirigente dello staff di radioterapia dell’istituto Neurologico Besta di Milano.

Il ministro Delrio: “Vogliamo la verità”
“Il sistema ferroviario italiano è certamente uno dei più sicuri al mondo ma vogliamo la verità, la si accerti rapidamente, perché è inaccettabile morire mentre si va al lavoro”, ha detto il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, che al termine della riunione in prefettura a Milano sull’incidente ferroviario, ha spiegato che è stata “attivata la commissione d’inchiesta” ministeriale. Fra i presenti all’incontro, il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, l’ad di Fs, Renato Mazzoncini, l’ad di Trenord, Cinzia Farisè, e il capo dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli.

“Oggi è il momento del rispetto e del cordoglio e della vicinanza alle famiglie – ha detto il ministro -. Ho sentito dire molte volte in queste ore del tema degli investimenti sulla sicurezza: vi posso garantire che gli investimenti in sicurezza sono aumentati del 340% negli ultimi tre anni. È la nostra priorità in particolar modo nelle reti dei pendolari”. Quella in cui è deragliato il treno Cremona-Milano, è “una linea fra le più frequentate e quindi più monitorate, a maggior ragione bisogna capire perché è accaduto”. Delrio ha ringraziato tutta la macchina dei soccorsi per “l’elevata efficienza: in meno di venti minuti sono arrivati sul posto”.

Delrio aveva fatto un sopralluogo a Pioltello con il capo della protezione civile Borrelli. ‘Il diritto alla mobilità deve partire dalla sicurezza delle persone come garanzia imprescindibile’, ha detto Delrio, mentre il sindaco di Milano Sala ha invitato a ‘moltiplicare gli sforzi sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e nei trasporti’. Su investimenti e sicurezza si accende la polemica. ‘In questi anni è stata data maggiore attenzione all’alta velocità che non ai treni dei pendolari’, ha detto il presidente del Consiglio regionale lombardo Cattaneo.

La rotaia che ha ceduto sulla linea Cremona-Milano. In quel tratto erano in corso lavori di manutenzione

La causa della tragedia
La causa della tragedia sarebbe il ‘cedimento strutturale’ di un pezzo di binario di 23 centimetri che è stato trovato e sequestrato dagli inquirenti a una ventina di metri dalla rotaia, un chilometro prima della stazione di Pioltello. In quel punto, 3 carrozze sono uscite dai binari, ma il convoglio ha continuato la marcia finchè uno dei vagoni fuori asse ha colpito un palo della trazione elettrica e si è accartocciato. La ricostruzione è coerente con la scena vista dai primi soccorritori, con le carrozze centrali del convoglio deragliate e intraversate a un angolo di circa 90 gradi l’una dall’altra. All’interno sono rimaste intrappolate a lungo molte persone, poi liberate dai soccorritori, mentre una spola di ambulanze e elicotteri trasportavano in ospedale i feriti.

I racconti dei testimoni
Anche i racconti dei testimoni avvalorano la stessa ipotesi. Uno dei passeggeri ha raccontato che ‘all’improvviso il treno ha iniziato a tremare, poi si è sentito un boato e le carrozze sono uscite dai binari’. Un ferito ha detto di aver ‘sentito il treno vibrare, poi è avvenuto l’impatto’. ‘C’è stato un gran botto, poi uno stridere fortissimo che sembrava non finire mai, e tutti hanno iniziato a urlare’, il racconto di uno dei feriti. Poco più di 6 mesi fa, il 23 luglio, un altro treno di Trenord era parzialmente uscito dai binari proprio a Pioltello, senza però provocare feriti.

Per svolgere tutti gli accertamenti necessari nell’inchiesta gli inquirenti nelle prossime ore iscriveranno, come atto dovuto, i responsabili legali e della sicurezza di Rete Ferroviaria Italiana nel registro degli indagati. Non è escluso, allo stato, che siano necessarie anche altre iscrizioni tecniche come quelle di alcuni responsabili di Trenord. Al momento il fascicolo è a carico di ignoti per disastro ferroviario colposo. Il treno ha anche attraversato, quando parte dei vagoni era già fuori dai binari, la stazione di Pioltello lasciando una scia di scintille: è quanto mostrerebbe il video di una telecamera di sorveglianza visionato nell’ambito delle indagini e nel quale si vede anche un uomo sulla banchina che si allontana spaventato.

Sequestrata la scatola nera del treno
Ed è stata sequestrata la ‘scatola nera’ del treno. Nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano sono stati sequestrati anche i vagoni, l’intera area in cui è avvenuto il deragliamento, oltre a tutti i documenti che riguardano la manutenzione e i lavori su quel tratto di binari. Nell’inchiesta sarà decisiva una super consulenza affidata dai pm a due esperti ingegneri che si sono anche già occupati di disastri ferroviari. Gli accertamenti tecnici sono già cominciati.

“Quando ho sentito che il treno vibrava tanto, ho azionato subito il freno ma era già troppo tardi, era già fuori dai binari”. E’ questo, in sostanza, il primo racconto reso agli investigatori dal macchinista che guidava il treno deragliato stamani nel Milanese.

‘Accertare le responsabilità, dobbiamo essere severi nel garantire la sicurezza’, ha detto il premier Gentiloni.