Scuola 58 maestre rischiano di tornare supplenti

5 gennaio 2018 | 11:43
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Scuola 58 maestre rischiano di tornare supplenti

Dopo la sentenza del Consiglio di Stato. Ma per ora nessuno di loro sarà licenziato. Lunedì lo sciopero

REGGIO EMILIA – Sono 58 a Reggio (3 infanzia, 55 primaria) i docenti in ruolo che rischiano di tornare supplenti in seguito alla recente sentenza del Consiglio di Stato che nega loro l’ingresso nelle graduatorie ad esaurimento. Possono tuttavia tirare un sospiro di sollievo almeno per quanto riguarda il loro posto di lavoro quest’anno dato che nessuno di loro sarà licenziato in tronco.

Sono 550, in tutto, i maestri con contratto a tempo indeterminato nelle scuole dell’infanzia e nelle primarie della regione che hanno questo problema. Un caso che invece, a livello nazionale, coinvolge 46.300 insegnanti di scuola dell’infanzia ed elementare

Ieri infatti, durante l’incontro con i sindacati confederali, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Stefano Versari, ha precisato che “la continuità didattica non è al momento a rischio, in quanto per qualsivoglia effetto della citata sentenza del Consiglio di Stato occorrerà attendere la definizione dei contenziosi di merito pendenti”.

“Pertanto — ha aggiunto — allo stato attuale, salve eventuali diverse indicazioni dell’amministrazione centrale, il mio ufficio non darà indicazioni per la risoluzione dei contratti in essere, ritenendo doveroso attendere la definizione dei giudizi allo stato non conclusi”.

Non saranno dunque licenziati gli insegnanti di scuola dell’infanzia e delle elementari con contratto a tempo indeterminato o nelle Gae di tutta la regione. Soddisfatta Raffaella Morsia, segretaria regionale Cgil Flc: “Per noi è stato un incontro di rassicurazione. Nessuno in questo momento viene licenziato perché l’ordinanza del Consiglio di Stato non è immediatamente applicativa”.

Ora bisognerà attendere le sentenze dei vari giudici che dovranno decidere in merito ad ogni singolo ricorso. In questo lasso di tempo la speranza e la richiesta che i sindacati hanno fatto al direttore dell’Usr è che venga assicurato ai maestri in cattedra di portare a termine almeno l’anno scolastico, anche nell’interesse delle famiglie e degli studenti.

Il problema è nato in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato dello scorso 20 dicembre che negava ai diplomati magistrali prima del 2001, ovvero quando il titolo del diploma magistrale bastava per insegnare alle elementari mentre oggi è obbligatoria la laurea, il diritto a essere inseriti nelle graduatorie a esaurimento, le cosiddette Gae.

Resta, per ora, lo sciopero di lunedì di elementari e materne con una manifestazione nazionale a Roma davanti al ministero dell’Istruzione. La protesta è stata indetta, a ridosso di fine anno, dai Cobas, insieme ad altre organizzazioni di base, proprio contro la sentenza del Consiglio di Stato sui diplomati magistrali.