Editoriali

Sacchetti biodegradabili, armi di distrazione di massa

5 gennaio 2018 | 14:37
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Sacchetti biodegradabili, armi di distrazione di massa

La polemica sul costo, risibile, degli involucri di plastica offusca altri aumenti ben più consistenti come quelli di luce, gas, rifiuti e pedaggi autostradali

REGGIO EMILIA – Questo giornale, per scelta, ha preferito tenersi lontano dalla querelle sui sacchetti biodegradabili nei supermercati. Una riflessione, però, ci teniamo a farla. In questo fine anno sono stati annunciati, dalle associazioni di consumatori, gli aumenti del 2018 nei vari settori merceologici che dovrebbero portare a una spesa complessiva di quasi mille euro in più a famiglia rispetto all’anno precedente.

La cosa, a parte qualche apertura di pagina, non ha avuto la stessa eco dei sacchetti biodegradabili a pagamento sulla stampa italiana. Eppure ci sarebbe molto da dire, soprattutto in alcuni settori in cui il pubblico ancora può stabilire, almeno in parte, le tariffe. Parliamo, per esempio, di luce, gas, rifiuti e tariffe autostradali.

Per luce e gas gli aumenti nel 2018 saranno di 89 euro l’anno per una famiglia tipo. L’incremento medio per i pedaggi su rete autostradale sarà invece di 41 euro a famiglia. L’aumento per acqua e rifiuti di 41 euro. Sapete di quanto è prevista la maggiore spesa per i sacchetti biodegradabili? Dai 4 ai 12 euro a famiglia.

Gas, luce e acqua in Italia, principalmente, sono controllate da soggetti come Enel il cui principale azionista è lo stato italiano, oppure enti pubblici come nel caso di Acea, Iren o A2A solo per citare alcune delle più grandi multiutility presenti sul nostro territorio. Sono loro a stabilire le tariffe nei cda in cui infilano i loro uomini.

Le tariffe della rete autostradale vengono adeguate, ogni anno, su richiesta delle aziende concessionarie, con decisione del ministero dei Trasporti e del Tesoro. Ma di chi sono questi tratti autostradali? La maggioranza di Autostrade per l’Italia è della famiglia Benetton. Autovie Venete vede come maggiore azionista la regione Friuli Venezia Giulia, la Brescia-Padova è di proprietà degli spagnoli Abertis (ma c’è un interessamento di Benetton), Autostrada del Brennero è di proprietà della regione Trentino-Alto Adige e delle province di Bolzano, Trento, Verona, Mantova, Modena e Reggio, la Milano-Serravalle e Milano-Tangenziali è controllata dalla Regione Lombardia e dal Comune di Milano e la Napoli-Salerno è sempre di Atlantia e quindi della famiglia Benetton.

In sostanza gli aumenti di luce, gas, rifiuti e tariffe autostradali (a parte i tratti controllati dai Benetton) sono stati decisi da azionisti pubblici (Regioni, Province, Comuni) e dal governo. Anche i sacchetti biodegradabili, direte voi. Sì, è vero ma l’incremento di spesa per famiglia, in questo caso, è risibile rispetto agli altri esempi citati e tuttavia la polemica non ha avuto la stessa ampiezza su social e media. Senza contare che la decisione del governo recepisce una direttiva comunitaria andando così incontro ad esigenze ambientali e che, comunque, il costo del sacchetto lo pagavamo già prima, anche se nel conto della spesa non era evidenziato, ma si trasformava in ricarico sul prezzo finale del prodotto.

Ma perché, allora, tutti i giornali, le televisioni e l’informazione on line si concentra così tanto sui sacchetti biodegradabili? Ad essere maligni, viene da pensare male. Ma visto che siamo solo al 5 gennaio non ci piace cominciare il 2018 con delle cattiverie e quindi ci limitiamo ad augurare buon anno a tutti.