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Pd, le liste della discordia: la minoranza insorge

27 gennaio 2018 | 10:08
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Pd, le liste della discordia: la minoranza insorge

Il Partito democratico esce spaccato dalla direzione nazionale con l’area Orlando, Emiliano e Cuperlo che non votano le candidature proposte dal segretario Matteo Renzi

REGGIO EMILIA – Ore 2 e 19 della notte. Al quinto rinvio finalmente la direzione sulle liste si tiene. Il Pd esce spaccato con le minoranze di Orlando, Emiliano e Cuperlo che non votano le candidature proposte dal segretario Matteo Renzi. Il leader del Pd ammette che e’ stato un lavoro complicato, ma fin dall’inizio aveva avvertito che sulle liste il consenso non sarebbe stato totale.

“E’ stata una delle esperienze peggiori, una delle esperienze piu’ devastanti dal punto di vista personale. Abbiamo ricevuto dei no, alcuni mi hanno fatto male: persone con cui abbiamo fatto anche un pezzo di strada insieme”, ha spiegato alla direzione. La frattura politica e’ netta. Le minoranze per tutta la giornata rivendicano il rispetto delle quote congressuali. Alle primarie la maggioranza di Renzi-Orfini e Martina aveva raggiunto il 69,2% dei consensi.

La componente di Andrea Orlando il 20%, quella di Emiliano il 10%. Dei circa 200 posti considerati sicuri, una percentuale ben oltre l’80 per cento andra’ invece all’area di maggioranza. “Sarebbe stato giusto consentire a tutta la direzione e non solo la maggioranza di avere almeno un’ora per potere valutare l’insieme delle candidature. Non siamo stati neanche in grado di sapere qual e’ la distribuzione dei candidati”, ha detto il ministro della giustizia Andrea Orlando lasciando il Nazareno.

I candidati
Matteo Renzi sara’ candidato nel collegio uninominale di Firenze al Senato e in due listini plurinominali, in Campania e Umbria. Il governo – Paolo Gentiloni sara’ candidato al collegio Roma 1 per la Camera e in due listini proporzionali nelle Marche e in Sicilia. Confermata Maria Elena Boschi nel collegio uninominale di Bolzano alla Camera. Beatrice Lorenzin sara’ candidata alla Camera nel collegio di Modena. Pier Ferdinando Casini correra’ al Senato nel collegio uninominale di Bologna. Valeria Fedeli al Senato nel collegio di Pisa. Dario Franceschini alla Camera a Ferrara. Graziano Delrio a Reggio Emilia. A Roma 2 correra’ Marianna Madia.

Confermata la candidatura di Pier Carlo Padoan a Siena e quella di Marco Minniti a Pesaro. Correra’ a Nardo’ invece Teresa Bellanova. Benedetto Della Vedova sara’ candidato al collegio di Prato alla Camera. Luca Lotti candidato alla Camera a Empoli. Tocchera’ a Riccardo Nencini correre nel difficile collegio di Arezzo. I parlamentari – Matteo Orfini correra’ a Roma nel collegio di Torre Angela. Sandra Zampa per il Senato nel collegio di Ferrara.

Sono candidati Cesare Damiano e Barbara Pollastrini, che in un primo momento erano stati esclusi. Beppe Fioroni e’ in lista a Viterbo al Senato. Gianni Cuperlo e’ candidato a Sassuolo, Gianni Pittella nella ‘sua’ Potenza. Gli esterni – Lucia Annibali correra’ all’uninominale Camera a Parma, Emma Bonino a Roma per il Senato. In lista anche il costituzionalista Stefano Ceccanti, il portavoce di Gentiloni e prima di Renzi Filippo Sensi, il nipote di Ciriaco De Mita Giuseppe De Mita, il capostaff del presidente della Campania Enzo De Luca, Franco Alfieri. Tanti i giornalisti da Tommaso Cerno a Federica Angeli. Esclusi – Giusi Nicolini, ex sindaco di Lampedusa ed emblema dell’accoglienza ai migranti, e Sergio Lo Giudice, gia’ presidente nazionale dell’Arcigay. Resta fuori anche il coordinatore di Dem Andrea Martella.