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Mattarella: “Il lavoro la priorità. Fiducia nei giovani”

1 gennaio 2018 | 09:45
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Mattarella: “Il lavoro la priorità. Fiducia nei giovani”

“Nessuno rinunzi al diritto di concorrere a decidere le sorti del nostro Paese” ha detto il Capo dello Stato. Ricordando che “in questi mesi di un secolo fa i diciottenni di allora – i ragazzi del ’99 – vennero mandati in guerra, nelle trincee. Molti vi morirono. Oggi i nostri diciottenni vanno al voto, protagonisti della vita democratica”

REGGIO EMILIA – Sui “valori, principi e regole” contenuti nella Costituzione italiana “si fonda, e si svolge, la nostra vita democratica. Al suo vertice, si colloca la sovranità popolare che si esprime, anzitutto, nelle libere elezioni”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso di fine anno. A conclusione del discorso il premier Paolo Gentiloni ha telefonato al Presidente per ringraziarlo personalmente. E in un tweet ha scritto: “Fiducia nell’Italia che va verso le elezioni, richiamo alla memoria e alla visione del futuro, invito alla responsabilità della politica #GraziePresidente”.

Ricorda 70/o Costituzione, è nostra casa comune e cita Aldo Moro  “Settant’anni fa, nello stesso momento, entrava in vigore la Costituzione della Repubblica, con il suo patrimonio, di valori, di principi, di regole, che costituiscono la nostra casa comune, secondo la definizione di uno dei padri costituenti”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricordando la Costituzione italiana e riferendosi alle parole di Aldo Moro. Mattarella sta parlando agli italiani dallo Studio alla Vetrata del Palazzo del Quirinale.

Importante aver finito 5 anni legislatura
“Come sapete ho firmato il decreto che conclude questa legislatura del Parlamento e, il 4 marzo prossimo, voteremo per eleggere le nuove Camere. E’ stato importante rispettare il ritmo, fisiologico, di cinque anni, previsto dalla Costituzione.” Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso del suo discorso di fine anno.

Elezioni vertice assoluto democrazia
Sui “valori, principi e regole” contenuti nella Costituzione italiana “si fonda, e si svolge, la nostra vita democratica. Al suo vertice, si colloca la sovranità popolare che si esprime, anzitutto, nelle libere elezioni”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Voto è diritto, spero ampia partecipazione
“Mi auguro un’ampia partecipazione al voto e che nessuno rinunzi al diritto di concorrere a decidere le sorti del nostro Paese”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso del suo discorso di fine anno dal Quirinale.

Voto pagina bianca, penna a elettori-partiti
“Le elezioni aprono, come sempre, una pagina bianca: a scriverla saranno gli elettori e, successivamente, i partiti e il Parlamento. A loro sono affidate le nostre speranze e le nostre attese”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Politica abbia coraggio, non tema futuro
“In questo tempo, la parola ‘futuro’ può anche evocare incertezza e preoccupazione”. Ma “i cambiamenti vanno governati per evitare che possano produrre ingiustizie e creare nuove marginalità, l’autentica missione della politica consiste, proprio, nella capacità di misurarsi con queste novità, guidando i processi di mutamento. Per rendere più giusta e sostenibile la nuova stagione che si apre”. Questo l’invito al coraggio che il presidente Sergio Mattarella rivolge alla politica spronandola a non arroccarsi sul solo presente.

Bene voto con legge elettorale decisa da Camere
“Insieme ad altri esiti positivi, andremo a votare con una nuova legge elettorale approvata dal Parlamento, omogenea per le due Camere”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso del discorso di fine anno rimarcando, così, l’importanza di non andare alle urne con un sistema deciso dai giudici della Corte Costituzionale. Senza l’ok al Rosatellum la legge elettorale sarebbe infatti stata l’Italicum modificato dalla Consulta.

Voto è diritto, spero ampia partecipazione
“Mi auguro un’ampia partecipazione al voto e che nessuno rinunzi al diritto di concorrere a decidere le sorti del nostro Paese”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso del suo discorso di fine anno dal Quirinale.

18enni al voto, protagonisti vita democratica
“Ho fiducia nella partecipazione dei giovani nati nel 1999, che voteranno per la prima volta”. “Nell’anno che si apre ricorderemo il centenario della vittoria nella Grande guerra e la fine delle immani sofferenze provocate da quel conflitto. In questi mesi di un secolo fa i diciottenni di allora – i ragazzi del ’99 – vennero mandati in guerra, nelle trincee. Molti vi morirono. Oggi i nostri diciottenni vanno al voto, protagonisti della vita democratica. Propongo questa riflessione perché, talvolta, corriamo il rischio di dimenticare che, a differenza delle generazioni che ci hanno preceduto, viviamo nel più lungo periodo di pace del nostro Paese e dell’Europa. Non avviene lo stesso in tanti luoghi del mondo”.

Carta cassetta attrezzi futuro più giusto
“La cassetta degli attrezzi” per “rendere più giusta e sostenibile la nuova stagione che si apre” è “la nostra Costituzione: ci indica la responsabilità nei confronti della Repubblica e ci sollecita a riconoscerci comunità di vita”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica.

Non è mio compito dare indicazioni ai partiti
“Non è mio compito formulare indicazioni”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, conferma che non entrerà in alcun modo sui temi della campagna elettorale. Ma sottolinea che “L’orizzonte del futuro costituisce il vero oggetto dell’imminente confronto elettorale”.

I partiti hanno ìl dovere di programmi realistici
“L’orizzonte del futuro costituisce il vero oggetto dell’imminente confronto elettorale. Il dovere di proposte adeguate – proposte realistiche e concrete – è fortemente richiesto dalla dimensione dei problemi del nostro Paese”. Lo ha sottolineato il presidente Sergio Mattarella in un richiamo al pragmatismo alle forze politiche che si apprestano alla campagna elettorale.

Mattarella, lavoro prima questione sociale, la più grave
“Sottolineo, ancora una volta, che il lavoro resta la prima, e la più grave, questione sociale. Anzitutto per i giovani, ma non soltanto per loro. E’ necessario che ve ne sia in ogni famiglia. Al tempo stesso va garantita la tutela dei diritti e la sicurezza, per tutti coloro che lavorano”. Lo ha sottolineato il presidente Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno dallo studio “alla vetrata” del Quirinale.

Problemi superabili, serve responsabilità
“I problemi che abbiamo davanti sono superabili. Possiamo affrontarli con successo, facendo, ciascuno, interamente, la parte propria. Tutti, specialmente chi riveste un ruolo istituzionale e deve avvertire, in modo particolare, la responsabilità nei confronti della Repubblica.” Ha osservato Mattarella nel corso del suo discorso di fine anno.

I partiti, guardino a orizzonte del futuro
“L’orizzonte del futuro costituisce il vero oggetto dell’imminente confronto elettorale”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rivolto alle forze politiche nel tradizionale discorso di fine anno.

Non siamo fermi, occorre preparare il domani
“Non possiamo vivere nella trappola di un eterno presente, quasi in una sospensione del tempo, che ignora il passato e oscura l’avvenire, così deformando il rapporto con la realtà. La democrazia vive di impegno nel presente, ma si alimenta di memoria e di visione del futuro. Occorre preparare il domani. Interpretare, e comprendere, le cose nuove. La velocità delle innovazioni è incalzante; e ci conduce in una nuova era, che già cominciamo a vivere”. Così il presidente Mattarella. “Un’era che – ha aggiunto il presidente – pone anche interrogativi sul rapporto tra l’uomo, lo sviluppo e la natura. Basti pensare alle conseguenze dei mutamenti climatici, come la siccità, la limitata disponibilità di acqua, gli incendi devastanti. Si manifesta, a questo riguardo, una sensibilità crescente, che ha ricevuto impulso anche dal magistero di Papa Francesco, al quale rivolgo gli auguri più fervidi. Cambiano gli stili di vita, i consumi, i linguaggi. Mutano i mestieri, e la organizzazione della produzione. Scompaiono alcune professioni; altre ne appaiono”.

Ricorda Rigopiano, Ischia e alluvione Livorno
“Esprimo solidarietà ai familiari delle vittime di Rigopiano e della alluvione di Livorno; ai cittadini di Ischia, che hanno patito gli effetti di un altro sisma. E a tutti coloro che, nel corso dell’anno, hanno attraversato momenti di dolore”. Questo il pensiero del presidente Sergio Mattarella su alcune delle tragedie che saranno ricordate nel 2017.

Ricostruzione avanti ma ci sono lacune
“Tanti nostri concittadini vivono queste festività in condizioni di disagio, per le conseguenze dei terremoti, che hanno colpito larga parte dell’Italia centrale. A loro desidero far sentire la vicinanza di tutti. Gli interventi per la ripresa e la ricostruzione proseguono e, talvolta, presentano difficoltà e lacune. L’impegno deve continuare in modo sempre più efficiente fino al raggiungimento degli obiettivi”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella in un passaggio del suo discorso di fine anno.

Da forze ordine serietà-competenza su terrorismo
“Vorrei ribadire la riconoscenza nei confronti delle nostre Forze dell’Ordine, dei nostri Servizi di informazione, delle Forze Armate, ripetendo le stesse parole di un anno fa: ‘Anche nell’anno trascorso hanno operato, con serietà e competenza, perché in Italia si possa vivere con sicurezza rispetto a quel pericolo, che esiste ma che si cerca di prevenire’. Lo sottolinea il presidente della Repubblica.

Ricorda vittime Barcellona,vigilare su terrorismo
“Un pensiero particolare va ai nostri concittadini vittime dell’attentato di Barcellona. Il loro ricordo, unito a quello delle vittime degli attentati all’estero degli anni precedenti, ci rammenta il dovere di mantenere la massima vigilanza nella lotta al terrorismo”. Così Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno.

Italia affronta sfide, non è preda di risentimento
“Si è parlato, di recente, di un’Italia quasi preda del risentimento. Conosco un Paese diverso, in larga misura generoso e solidale. Ho incontrato tante persone, orgogliose di compiere il proprio dovere e di aiutare chi ha bisogno. Donne e uomini che, giorno dopo giorno, affrontano, con tenacia e con coraggio, le difficoltà della vita e cercano di superarle”. Lo afferma, nel suo discorso di fine anno, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Auguri a chi lavora stasera in servizi essenziali
“Vorrei rivolgere, in chiusura, un saluto a quanti, questa sera, non stanno festeggiando perché impegnati ad assolvere compiti e servizi essenziali per tutti noi: sulle strade, negli ospedali, nelle città, per garantire sicurezza, soccorso, informazione, sollievo dalla sofferenza. A loro, ringraziandoli, esprimo un augurio particolare.” Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, concludendo il suo discorso di fine anno iniziato con l’inno di Mameli