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Iran, dieci morti nelle proteste. Rohani: “Il popolo è libero di manifestare”

1 gennaio 2018 | 10:34
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Iran, dieci morti nelle proteste. Rohani: “Il popolo è libero di manifestare”

Cortei contro il governo a Izeh, una città nella provincia di Khuzestan nel sudovest. Arrestata la ragazza che manifestava senza velo

REGGIO EMILIA – La televisione statale iraniana riporta che dieci persone sono state uccise durante le proteste in corso nel Paese. Manifestazioni antigovernative si sono svolte a Izeh, una città nella provincia di Khuzestan nel sudovest dell’Iran: lo ha detto il parlamentare iraniano Hedayatollah Khademi all’agenzia di stampa semiufficiale Ilna, aggiungendo che alcune persone sono state arrestate e che materiale esplosivo e’ stato trovato nelle loro abitazioni.

Intanto si apprende che la ragazza che, senza il velo e con i capelli sciolti, aveva protestato in una strada del centro di Teheran sventolando una bandiera bianca, è stata arrestata dalla polizia islamica il 28 dicembre. La giovane aveva aderito a “My stealthy Freedom”, il movimento partito su Facebook e promosso dalla giornalista e attivista iraniana Masih Alinejad che promuove i diritti delle donne. Nel luogo dove la donna protestava e è stata arrestata, in piazza Enghelab, sono stati lasciati fiori e lettere che esprimono ammirazione per il suo gesto coraggioso.

“Il popolo iraniano è libero di manifestare” ha detto il presidente dell’Iran Hassan Rohani nel primo discorso alla nazione da quando sono iniziate le proteste in tutto il paese quattro giorni. Il popolo dell’Iran non si preoccupa solo per l’economia ma anche per la corruzione e e la trasparenza del governo, ha detto il presidente dell’Iran. Rohani ha attaccato Donald Trump per le sue “dichiarazione che interferiscono con l’attività delle autorità dell’Iran”. Nel dare il suo sostegno alle manifestazioni di questi giorni, ha attaccato Rohani, il presidente americano si è dimenticato di quando “definiva gli iraniani terroristi”.

Circa 200 dimostranti sono stati arrestati ieri a Teheran “per aver distrutto proprietà pubbliche e per gli scontri”. Lo ha detto il vicegovernatore della capitale iraniana, Nasser Bakht, aggiungendo che altre persone sono invece state rilasciate, compreso un gruppo di studenti. Bakht ha aggiunto che sono stati arrestati anche circa 40 leader delle “manifestazioni illegali”.

Khojastepour ha sottolineato che “nessun proiettile è stato sparato dalla polizia e dalle forze di sicurezza sulla folla”. L’agenzia Mehr scrive che la protesta di Doroud – una città circa 325 chilometri a sudovest di Teheran – non era stata autorizzata. “Il raduno doveva finire in modo pacifico – ha commentato Khojastepour – ma sfortunatamente questo e’ successo a causa della presenza di agitatori”. In alcuni video pubblicati ieri notte sui social media si vede un dimostrante con una ferita da arma da fuoco e manifestanti a terra mentre in sottofondo si sente il rumore di spari. Questa mattina l’agenzia stampa semiufficiale Ilna scrive che le autorità hanno arrestato una ottantina di dimostranti ad Arak, circa 280 chilometri a sud di Teheran.

Instagram e Telegram sono stati bloccati in Iran ‘per mantenere la pace’ durante le proteste: lo annuncia la tv di stato iraniana, dopo che amministratore delegato di Telegram, Pavel Durov aveva denunciato via twitter il blocco dell’app.