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Gentiloni: “Costituzione, miracolo democratico che supera le divisioni”

7 gennaio 2018 | 10:38
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Gentiloni: “Costituzione, miracolo democratico che supera le divisioni”

Il premier oggi a Reggio per il 221° anniversario della nascita del Tricolore. Centinaia le persone presenti in piazza. “Non siate italiani riluttanti, lavorare per combattere le disuguaglianze”

REGGIO EMILIA – “Della Costituzione mi ha sempre colpito molto il miracolo democratico. Ovvero la capacità dei costituenti di elaborare un testo come quello. Che conserva, soprattutto nella prima parte, un’attualità straordinaria. Le contrapposizioni fra chi l’ha scritta erano enormi all’epoca, con visioni del mondo opposte. Tuttavia, in quella atmosfera della Costituente, riuscirono a trovare dei punti di sintesi che conservano una grande attualità, perché al primo posto avevano messo gli interessi del Paese. Questa è una lezione per tutti noi”.

Lo ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, stamattina in sala del Tricolore dopo la lectio magistralis dello scrittore Roberto Piumini sui valori e i principi della Costituzione italiana, di cui ricorre il settantesimo anno. Poi la consegna della Costituzione italiana a delegazioni di studenti in rappresentanza delle scuole reggiane. Prima, in piazza Prampolini, Gentiloni ha partecipato all’Alzabandiera e agli onori militari seguiti dall’inno nazionale. Centinaia le persone presenti, nonostante il freddo e la mattinata nebbiosa.

Arrivato in piazza, salutato da un lungo applauso della folla, il premier ha passato in rassegna gli schieramenti delle forze dell’ordine. Sul palco lo attendevano il ministro dei trasporti ed ex sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio e il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, insieme al sindaco Luca Vecchi e al presidente della Provincia, Giammaria Manghi. La mattina si è conclusa con gli interventi del premier e delle altre istituzioni al Teatro Ariosto dove era presente anche l’ex presidente del Consiglio, il reggiano Romano Prodi.

Gentiloni all’Ariosto: “Non possiamo essere italiani riluttanti”
Ha detto il premier al teatro Ariosto: “Abbiamo bisogno di investire sulla nostra identità e sulla nostra coesione. Non dobbiamo averne paura. Sarebbe il modo migliore per lasciare campo aperto a chi vuole creare odio e conflitto. Noi invece siamo orgogliosi. Siamo sempre più di fronte alla necessità di scoprire con serena maturità il valore della parola patria”.

“Ridurre le disuguaglianze sociali, non disperdiamo i risultati ottenuti”
E ancora a proposito degli ottimi dati dei visitatori dei nostri musei e del turismo: “L’appeal dell’Italia deve essere un nostro motivo di orgoglio. Non possiamo essere itaiani riluttanti. Non è il modo giusto di affrontare le sfide che arrivano dal mondo. E’ il momento di approfittare della congiuntura economica favorevole per sviluppare il lavoro, per promuovere innovazione e ridurre le disuguaglianze sociali. Altrimenti ci assumeremo una responsabilità gravissima. Non possiamo cambiare marcia. Non è certo la stagione della cicale quella che avremo davanti. E’ il tempo di non disperdere i risultati ottenuti. Questo è il compito della politica dopo le prossime elezioni”.

Ha aggiunto Gentiloni: “Quello che definisce l’identità italiana, l’inno, la bandiera fanno parte di un patriottismo sereno che non concede nulla al nazionalismo ostile verso altri paesi, ma che promuove la pace e si fa campione del dialogo multiculturale e difende valori come la libertà di commercio. Un patriottismo che investe convintamente sull’Europa. L’Italia è un Paese convintamente europeista e lo dovrà essere più che mai, perché non c’è mai stata una domanda più forte d’Europa che in questo periodo”.

Gentiloni all’Ariosto

“Siamo stati campioni dell’accoglienza”
Sul tema più lacerante dei Paesi europei, ovvero quello migratorio, il premier aggiunge: “Noi possiamo andare a testa alta perché abbiamo fatto quello che bisognava fare. Da una parte siamo stati campioni dell’accoglienza. Siamo l’unico paese europeo che accoglie migranti che arrivano attraversano il mare. Contemporaneamente siamo un paese che ha dimostrato che è possibile infliggere un colpo durissimo ai trafficanti di esseri umani e che si può aprire uno spazio da immigrazioni irregolari, gestite dalla criminalità, a immigrazioni regolari indispensabili per regolare i flussi. Questa transizione l’Italia ha dimostrato che si può fare. E’ un paese che dà il buon esempio all’Europa intera”.

“Nessuno usi il tricolore come vessillo d’odio”
E conclude: “Questa è l’Italia. A nessuno può essere concesso di usare il Tricolore come vessillo di odio. Deve essere il vessillo del nostro paese impegnato per il dialogo e la pace. Deve essere la nostra guida per ridurre le cicatrici della crisi, affermare valori del lavoro, ridurre le disuguaglianze, lottare contro la povertà e favorire l’inclusione sociale”.

Delrio: “I veri patrioti sono i cittadini italiani”
Il messaggio del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, l’ex sindaco di Reggio Graziano Delrio, prima dell’inizio delle celebrazioni è stato questo: “Oggi diciamo che la Bandiera e la patria appartengono a tutti. Gli eredi che si ispirano al fascismo continuano a dire che sono loro i veri patrioti. Invece, i veri patrioti sono tutti i cittadini italiani che sanno che la Bandiera e la patria sono due cose troppo importanti per lasciarle a qualche gruppuscolo violento ed estremista”.

Ha aggiunto il ministro: “Questa è una giornata molto importante. Oggi festeggiamo la nostra Bandiera, il nostro Tricolore, l’unità d’Italia. Il segno di un Paese che si sta riprendendo e che sta cercando di rimanere unito, di non seguire la protesta e l’odio, ma il lavoro quotidiano, e di essere impegnato sui valori della Costituzione. Non per niente Reggio Emilia – ha concluso il ministro – è la città dove è nato il Tricolore ed è la custodia dei valori della Costituzione”.

Il messaggio di Mattarella
“La ricorrenza dei 221 anni della proclamazione a Reggio Emilia del primo Tricolore d’Italia offre l’occasione per ricordare il lungo e sofferto percorso che ha portato all’unificazione e alla condivisione di un’identità nazionale e di un comune destino. Lo scrive in un messaggio il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Festa del Tricolore.

“Simbolo che unisce tutti gli italiani – sottolinea il capo dello Stato – il Tricolore rappresenta l’emblema dei valori di libertà, di democrazia, di giustizia sociale, di rispetto dei diritti dell’uomo e di solidarietà che caratterizzano la Repubblica. Di questo patrimonio di storia, di cultura e di civiltà che il Tricolore evoca e mostra al mondo intero, siano sempre fieri e consapevoli tutti gli italiani, e ad esso si volgano con rispetto, onore e lealtà tutti coloro che condividono il sentimento di riconoscersi concittadini. Viva il Tricolore, viva la Repubblica”.