Delmonte (Lega Nord): “Sanità, nel 2017 i clandestini sono costati ai reggiani quasi mezzo milione di euro”

22 gennaio 2018 | 15:06
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Delmonte (Lega Nord): “Sanità, nel 2017 i clandestini sono costati ai reggiani quasi mezzo milione di euro”

Il consigliere leghista: “Il dato considera solo gli immigrati irregolari che si sono fatti curare
nel nostro territorio: per loro gratis farmaci e visite specialistiche. E noi paghiamo i ticket”

REGGIO EMILIA – “Ma quali risorse, i clandestini sono un costo: lo scorso anno gli immigrati irregolari che si sono fatti curare sul nostro territorio sono costati ad Ausl e Azienda ospedaliera di Reggio Emilia 447.158 euro. E, sia chiaro, il dato fa riferimento solamente ai clandestini, ovvero a quella fetta di stranieri che non sono ospitati nelle strutture di accoglienza reggiane, e che non rientrano a nessun titolo nei programmi Cas e Sprar”.

A snocciolare i dati, forniti dalla Direzione generale della cura della persona, salute e welfare della Regione Emilia Romagna, sul costo sanitario dei clandestini a carico dei cittadini reggiani è il consigliere regionale della Lega Nord, Gabriele Delmonte. “Si tratta di spese di cui Ausl e Azienda ospedaliera di Reggio Emilia si fanno carico per erogare prestazioni sanitarie gratuite a immigrati irregolari, presenti sul territorio nazionale per le ragioni più disparate. Tali servizi comprendono ricoveri, visite specialistiche ambulatoriali, prestazioni di pronto soccorso e farmaci a erogazione ospedaliera” spiega il consigliere del Carroccio.

“Ai sensi dell’art. 35 comma 3 del D.lgs 286/98, infatti, gli stranieri irregolari senza permesso di soggiorno, che si trovano in Italia per qualsiasi ragione, hanno diritto ad essere presi in carico e curati dall’Ausl di riferimento – sottolinea Delmonte –; lo stesso decreto dispone anche che il finanziamento delle prestazioni sanitarie “riservate” agli immigrati irregolari, sia a carico del Ministero dell’Interno. Questo significa che il Viminale, per legge, dovrebbe rimborsare ad ogni Ausl della Regione Emilia Romagna l’importo dei costi sostenuti per l’erogazione dei servizi e delle prestazioni sanitarie ai cittadini stranieri non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno. Peccato che questo avvenga solo in minima parte e che i tempi di recupero dei crediti siano piuttosto lunghi”.

Sempre secondo i dati forniti dalla Regione su richiesta del gruppo leghista, infatti, a fronte di una spesa di 480.641 euro per l’annualità 2016, il ministero dell’Interno avrebbe rimborsato ad Ausl e all’Azienda ospedaliera reggiana un importo pari a 450.327 euro. Un disavanzo che, calcolato a livello regionale, sale a 4 milioni 892mila 825 euro (a fronte di una spesa complessiva di 8milioni 115mila 971 euro, da Roma sono tornati appena 3 milioni 223mila 146 euro).

“Le ragioni dell’insolvenza o dei ritardi del Viminale sono le più disparate – attacca il consigliere regionale – ma il risultato non cambia. Il nostro sistema sanitario regionale continua a spendere milioni di euro non solo per chi “vanta” la condizione di “migrante – richiedente asilo”, ma anche per chi, a tutti gli effetti, è un clandestino. Mentre i nostri cittadini pagano le tasse e i ticket, ci sono persone – clandestini, migranti e presunti profughi – che per le ragioni più assurde godono di esenzioni e privilegi da primi della classe”, conclude Delmonte.