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Caos candidature nel Pd, salta la presentazione di Boschi

26 gennaio 2018 | 18:51
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Caos candidature nel Pd, salta la presentazione di Boschi

La presentazione era prevista per oggi a Bolzano, ma la trattativa è ancora in corso nel partito. Giachetti a Renzi: rinuncio a paracadute, corro solo all’uninominale. Occhi sulla direzione Dem, slittata alle 20

REGGIO EMILIA – Le trattative ancora in corso tra Matteo Renzi e la minoranza Pd hanno fatto saltare la presentazione della candidatura di Elena Maria Boschi a Bolzano. L’arrivo della sottosegretaria nel capoluogo altoatesino in un primo momento era atteso per questo pomeriggio, ma all’ultimo la seduta della direzione nazionale è stata spostata alle 16 per consentire al segretario di trovare un accordo soprattutto con gli orlandiani. Come si apprende, la Boschi a questo punto potrebbe venire a Bolzano solo lunedì prossimo.

E slitta ancora la riunione della direzione del Partito democratico. La convocazione è stata aggiornata alle 20. In corso incontri e trattative al Nazareno: è via vai continuo alla sede del Pd. Mentre procede la composizione delle liste, si sono visti andare e venire molti parlamentari, in pochi con la certezza di aver spuntato una candidatura ‘sicura’ alle prossime elezioni politiche. Da poco è rientrato al Nazareno anche il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, già presente in mattinata. Sempre in mattinata erano stati avvistati Deborah Serracchiani e Piero Fassino, mentre nel pomeriggio si sono visti anche il sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini e Raffaella Paita. Nutrita anche la schiera dei segretari regionali. Più che le candidature all’uninominale, resta aperto il nodo del proporzionale.

Il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti in una lettera al segretario del Pd Matteo Renzi, pubblicata sulla sua pagina Facebook annuncia: “Rinuncio al plurinominale. Rinuncio al paracadute”

“Ti chiedo di lasciarmi libero di giocarmela senza paracadute, senza reti di protezione, senza garanzie. Io e la mia città, io ed il territorio dove vivo da 50 anni, io ed il mio amore per la mia città e per la politica”. “In tutti i prospetti che girano sulle candidature c’è una casella sul proporzionale con un nome certo: Giachetti. Sarei ipocrita se ti dicessi che la cosa non mi faccia piacere: penso che, in qualche modo, sia il riconoscimento di un impegno nel partito, e più in generale in politica, che mai mi era stato riconosciuto in passato. Di questo non posso che ringraziare, di cuore e con il cuore, sia te che hai creduto in me fin dall’ inizio quando davvero ci conoscevamo assai poco, che Paolo” Gentiloni “che invece mi conosce da una vita e che per una vita mi ha sostenuto anche nelle mie battaglie a lui più estranee”, scrive Giachetti.

“Bene: sento dentro di me che quella casella (il paracadute) mi sta troppo stretta. Non corrisponde alla mia storia, alla mia cultura, al mio sentire. Il Pd sta vivendo un momento difficile, e nella nostra difficoltà si riflettono tutti i pericoli per il Paese. E Marco mi ha sempre detto che è nei momenti difficili che bisogna crederci, anche rischiando. E allora no. Quel paracadute sarebbe per me un vestito sgualcito e stretto, un trapianto di pelle, un cibo avariato. Non lo voglio. Conosco bene i tantissimi problemi che abbiamo nel cercare di trovare una quadra per garantire la presentazione di liste competitive in grado di tenere insieme la conferma di chi tanto si è impegnato in questi anni per dare impulso alla ripresa che si sta manifestando e la necessità di linfa nuova. So bene che la quadra sarà comunque dolorosa. Allora penso che sia mio dovere fare l’unica cosa che potrebbe rappresentare un valore aggiunto per il centro sinistra e non la penalizzazione di un vero rinnovamento. Non voglio essere un tappo. Non sarò un tappo. Rinuncio al plurinominale. Rinuncio al paracadute”.