Usura, Floro Vito arrestato a Cadelbosco Sopra

2 dicembre 2017 | 14:17
Share0
Usura, Floro Vito arrestato a Cadelbosco Sopra

Ai domiciliari perché deve scontare 7 mesi e 27 giorni di reclusione per una vicenda di usura. Secondo il pentito Valerio è uno dei capi della cosca

CADELBOSCO SOPRA (Reggio Emilia) – Giuliano Floro Vito, 44 anni di Cutro e residente a Cadelbosco Sopra,definito dal pentito Valerio uno dei capi della ‘nrangheta ancora a piede libero, ora è finito agli arresti domiciliari, dato che è stato arrestato giovedì sera dai carabinieri perché deve scontare 7 mesi e 27 giorni di reclusione per una vicenda di usura in cui aveva patteggiato la pena a due anni di reclusione.

Rimanevano, tuttavia, da espiarne 7 mesi e 27 giorni di reclusione motivo per cui, essendo nel frattempo divenuta esecutiva la sentenza di condanna, l’Ufficio esecuzioni penali della procura di Reggio ha emesso l’ordine di esecuzione per l’espiazione della restante pena in regime di detenzione domiciliare trasmettendo il provvedimento per l’esecuzione ai carabinieri della stazione di Cadelbosco Sopra nel cui comune il 44enne cutrese risiede.

La vicenda
Nel maggio del 2010, unitamente ad altri 4 strozzini, Giuliano Floro Vito era stato arrestato per usura. Le indagini erano partite circa un anno prima da un controllo fiscale effettuato nei confronti di un imprenditore edile di Scandiano, che aveva rivelato un giro di fatture false, ritenuto una copertura per fare fronte a prestiti a tassi di usura.

Le successive indagini, rafforzate da svariati mesi di intercettazioni telefoniche, avevano quindi permesso di accertare che trovandosi in difficoltà economiche, l’imprenditore aveva chiesto e ottenuto prestiti di denaro per complessivi 100 mila euro. Prestiti che venivano concessi con assegni o in contanti e prevedevano la restituzione con un interesse che variava dal 10 al 15% mensile.

I prestiti, come rilevato dalle indagini, erano accompagnati da minacce e intimidazioni, che l’imprenditore avrebbe subito passivamente per il timore di ritorsioni, come dimostrato dalla totale assenza di denunce o di collaborazione alle indagini. A Reggio Emilia oltre all’odierno arrestato, peraltro finito in manette anche nella recente indagine Aemilia, erano finite in carcere anche altre 4 persone tutte originarie di Cutro.