Tari più cara per le famiglie reggiane

18 dicembre 2017 | 18:29
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Tari più cara per le famiglie reggiane

Ma saranno aumenti al 2,2% contro l’8% stimato nel 2017. Le polemiche delle opposizioni

REGGIO EMILIA – L’anno nuovo porta una tariffa dei rifiuti piu’ salata per le famiglie reggiane, anche se con aumenti di costi ridotti rispetto alle previsioni iniziali. A fronte del rincaro dell’8% che si era stimato sulle tariffe del 2017, incentivi erogati da Atersir, contributo di sussidiarieta’ tra Comuni e interventi di recupero dell’evasione hanno infatti permesso di limitare l’incremento del livello tariffario ad un valore compreso tra il 2,7% e il 2,9% circa per le famiglie e al 2,2% circa per le utenze non domestiche.

A pesare sull’aumento, invece, il costo di conferimento dei rifiuti reggiani nell’inceneritore di Parma, pari a 128 euro a tonnellata. A conti fatti, la spesa media per le famiglie sara’ pertanto compresa in una forbice tra i quattro e i 10 euro in piu’ all’anno. E’ quanto emerso dalla riunione della commissione Bilancio di questa sera in municipio, dedicata all’illustrazione della delibera sul nuovo regolamento del Comune di Reggio per l’applicazione della tariffa e del piano finanziario per la Tari, la cui riscossione per il 2018-2019 viene affidata ad Iren Ambiente. Gli atti andranno in discussione mercoledi’ in Consiglio comunale.

Tornando agli aumenti, parte dell’opposizione aveva chiesto di congelare il voto per approfondire le varie tematiche, tra cui quella sollevata dalle consigliere Roberta Rigon (Misto) e Cinzia Rubertelli (Alleanza civica). Entrambe avevano puntato il dito sui mancati contributi per 3,5 milioni previsti nel piano economico finanziario di Atersir del 2016, che Regione e Provincia avrebbero dovuto erogare per, in sostanza, calmierare le tariffe. Fondi pero’ mai arrivati e che Atersir, in una delibera di luglio, avrebbe “autorizzato” i gestori Iren Ambiente e Sabar a recuperare direttamente nelle bollette.

La Provincia ha risposto ad un’interrogazione sul tema della consigliera Cristina Fantinati, riconoscendo che “criticita’ amministrative” hanno determinato i mancati contributi. Palazzo Allende assicura pero’ che i maggiori costi non saranno contabilizzati ai cittadini prima del 2019. Diverse invece le novita’ presenti nel regolamento della Tari 2018, a cominciare dalle agevolazioni per bar, ristoranti e alberghi, che avranno sconti sulle distese e un sistema di agevolazioni per il “vuoto a rendere”, cioe’ se riutilizzano imballaggi “a perdere” come bottiglie di acqua e birra. Nei sei centri di raccolta della citta’, inoltre, viene introdotto un sistema a punti che premia con sconti sulla tariffa chi vi conferisce olii esausti, rifiuti elettrici o ingombranti.

Vengono anche semplificate le modalita’ di rateizzazione delle bollette anche se, per somme oltre i 10.000 euro, bisognera’ pagare almeno tre rate di seguito. Introdotta infine una sorta di “penale” di 20 euro per chi, se cessa un contratto o cambia casa, non riconsegna il bidone dell’umido-indifferenziato a Iren. I contenitori, infatti sono dotati di un microchip che li rende “predisposti” alla tariffa puntuale, in applicazione non prima del 2019.

La Rubertelli: “Chi be beneficia è il gestore”
Commenta il consigliere Civico Cinzia Rubertelli che nei giorni scorsi aveva lanciato l’allarme su un possibile aumento della tariffa: “Oggi in commissione abbiamo avuto la conferma dell’aumento della tassa Tari 2018 chi ne beneficia è il gestore i cui costi operativi aumentano del 19% da 14,010 ml a 16,664 ml rispetto al 2016 sulla raccolta differenziata e del 12% sulla raccolta indifferenziata da 17,432 a 19,507, per un incremento totale del costo del gestore 4,7 ml di euro. Un 19% in più questo è il contenuto del bel pacco di Natale che la giunta Vecchi dona alla città, di tutta fretta, in rincorsa, i dati sono stati a presentati oggi in commissione domani saranno presentati al consiglio locale di Atesir (in cui siedono i sindaci di tutta la provincia) e mercoledì in consiglio comunale. In commissione abbiamo chiesto di sospendere la discussione della delibera e rinviare l’approvazione del piano finanziario 2018 solo dopo opportuni approfondimenti”.

Guatteri e Vaccari: “Il costo del servizio passa da 31 a 36 milioni di euro, con un aumento del 15%”
Critici anche Alessandra Guatteri e Norberto Vaccari del Movimento Cinque Stelle che scrivono: “Ancora una volta ci troviamo a dover discutere in Consiglio di aumento della TARI senza avere il tempo sufficiente e le informazioni di dettaglio che sarebbero necessarie per garantire ai cittadini che tutto sia fatto nel loro interesse. , senza che sia possibile entrare nel merito degli aumenti che vengono genericamente addebitati all’avvio del servizio porta a porta. Peccato che anche quando non c’era il problema del porta a porta la TARI aumentava costantemente. I motivi per aumentare quello che è alla fine un servizio gestito i maniera monopolista si trovano sempre. Le spiegazioni sono sempre molto lacunose. Il piano economico e finanziario della TARI ammonta nel complesso a 38 milioni di euro, sommando al costo del servizio anche gli altri costi, tra cui 650.000 euro di costi amministrativi di riscossione versati sempre a IREN e altri 100.000 euro di costi di riscossione da parte del Comune. Non è quindi accettabile che si voglia portarla in Consiglio mercoledì senza averci dato il necessario tempo di analisi, visto che abbiamo ricevuto il materiale venerdì sera e visto che questa sera in Commissione sono emerse molte questioni da approfondire, ad esempio il costo dello spazzando che aumenta di 527.000 euro”.