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Stazione, arrivano i primi minidaspo urbani

18 dicembre 2017 | 08:07
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Stazione, arrivano i primi minidaspo urbani

I primi stranieri incappati in questa misura di prevenzione, prevista dal decreto Minniti di quest’anno, sono stati tre giovani originari del Bangladesh. Melato: “Una goccia d’acqua in un oceano di problemi”

REGGIO EMILIA – In zona stazione arrivano i “minidaspo”, ovvero una forma di allontanamento più lieve del Daspo, della durata di 48 ore che prevede una segnalazione al questore e un’eventuale sanzione amministrativa qualora si violi il divieto.

I primi stranieri incappati in questa misura di prevenzione, prevista dal decreto Minniti di quest’anno, sono stati tre giovani originari del Bangladesh, regolari, sorpresi sabato mattina dalla Municipale reggiana che stavano passeggiando lungo i binari con l’intento di vendere abusivamente le loro merci. Fino a stamattina non hanno potuto accedere nella zona stazione e nell’area di attesa passeggeri e sono stati sanzionati con una multa dai 100 ai 300 euro.

Se saranno di nuovo sorpresi in stazione il questore potrà disporre il vero e proprio Daspo urbano, allontanandoli per un periodo massimo di sei mesi. Periodo che cresce fino a due anni se negli ultimi 5 anni ci sono state condanne con sentenza definitiva per reati contro la persona o il patrimonio.

Melato: “Una goccia d’acqua in un oceano di problemi”
Sulla vicenda interviene Matteo Melato, vice segretari provinciale della Lega Nord, che commenta: “L’esultanza sui social network del sindaco Vecchi per un Daspo urbano in zona stazione è politicamente ridicola. Questa misura, in casi gravi come quello della zona stazione, risulta essere come una goccia d’acqua in un oceano di problemi. Da tempo abbiamo invocato misure drastiche per quella zona in mano a spacciatori e prostitute che creano gravi problemi di ordine pubblico per residenti e pendolari che ogni giorno sono costretti a vivere nella paura quando frequentano quella zona che per certi versi è diventata inaccessibile. Tutto questo non basta. Un allontanamento per alcune ore, oltre ad essere una misura inefficace è anche incontrollabile in quanto non è possibile verificare che realmente la persona allontanata rispetti questa misura. Quello che occorre fare non è semplicemente allontanare queste persone di alcuni chilometri ma, per chi si macchia di reati ed è recidivo, allontanarli dal nostro Paese. In questo modo si è sicuri di riqualificare la zona in maniera drastica e reale. Spesso ci si è imbattuti in soggetti che addirittura non hanno neanche i documenti per essere sul nostro territorio e con in tasca parecchi fogli di via mai rispettati e verificati. Il daspo urbano rischia di finire nella stessa maniera in casi così gravi, tanta burocrazia poca efficacia”.