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Rinnovo contratti commercio, una mobilitazione che riguarda 2.500 lavoratori

20 dicembre 2017 | 15:38
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Rinnovo contratti commercio, una mobilitazione che riguarda 2.500 lavoratori

Nel settore del commercio i contratti collettivi nazionali in vigore sono quattro, ma solo due sono stati rinnovati nel 2015

REGGIO EMILIA – La mobilitazione dei sindacati relativa al rinnovo dei contrati nel settore del commercio riguarda i 2.500 lavoratori reggiani (di cui 1.400 dipendenti delle coop di consumo), mentre gli altri sono lavoratori assunti nelle aziende che si riconoscono in Federdistribuzione come Esselunga, L’Affare, Eurospar, Zara, Gigante.

Nel settore del commercio i contratti collettivi nazionali in vigore sono quattro, ma solo due sono stati rinnovati nel 2015: quello firmato da Confcommercio (che riguarda in particolare i piccoli negozi) e quello sottoscritto da Confesercenti (in cui si riconosce anche Conad). Gli altri due, ovvero quelli che interessano le cooperative di consumo da un lato e alcuni grandi marchi dall’altro, sono ancora in alto mare.

Le cooperative di consumo vogliono chiudere un contratto di lavoro che abbia gli stessi costi del commercio privato, mentre il sindacato difende i diritti conquistati in questi anni e sottolineano il fatto che i lavoratori sono soci e che la cooperazione non può godere di vantaggi e comportarsi però come un soggetto privato.

Le due parti sono molto distanti fra loro e non è servito a nulla l’erogazione da parte delle coop di consumo nella scorsa estate della “una tantum” di 200 euro ai lavoratori. Facendo il punto i dipendenti delle coop hanno ricevuto 200 euro di aumento, quelli delle aziende di Federdistribuzione nulla mentre chi lavora nei piccoli esercizi e a Conad ha ricevuto nel frattempo oltre 1.700 euro di aumento.

Questo ha portato alla protesta dei sindacati e allo sciopero di venerdì agli Ipercoop Baragalla e Ariosto con Coop Alleanza 3.0 che ha replicato decidendo di tenere aperto un’ora in più il 24 e il 31 dicembre l’iper dell’Ariosto e quello di Baragalla. Contro questa decisione si è schierata anche Federconsumatori che ha chiesto ai clienti di non fare la spesa nel prolungamento dell’orario.

Discorso diverso, invece, quello delle aperture festive che in molti chiedono che vengano regolamentate anche alla luce del fatto che, addirittura, quest’anno i Conad di Sant’Ilario, Taneto di Gattatico e Bibbiano (che, assieme a quelli Monticelli e Traversetolo, nel Parmense, hanno il medesimo direttore) resteranno aperti la mattina del 25 (dalle 9.30 alle 12.30, orario ridotto), e il solo punto vendita di Sant’Ilario anche il 26 (tutto il giorno, dalle 9 alle 21).