Reati in calo, aumentano le liti in famiglia

30 dicembre 2017 | 12:38
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Reati in calo, aumentano le liti in famiglia

E’ il bilancio dell’Arma che, a fronte dei 20.001 delitti del 2016, vede il 2017 chiudersi con un -7% (18.615). Oltre 265.000 le richieste telefoniche pervenute al 112, circa 720 quotidiane.
Ben 1.900 gli interventi per diverbi fra parenti e vicini

REGGIO EMILIA – Dall’inizio dell’anno ai carabinieri sono arrivate circa 1.900 richieste d’intervento per dissidi privati (in media 5 al giorno), l’80% delle quali ha riguardato liti in famiglia. Un fenomeno in crescita, quello delle liti tra mura domestiche, che nel corso del 2017 hanno visto i militari operare numerosi arresti e denunce. Nel dettaglio sono stati 20 gli arrestati per atti persecutori, 222 le persone denunciate per lesioni personali, 75 quelle denunciate per percosse, 332 le persone denunciate per minacce e 285 quelle denunciate per ingiurie.

Delitti in calo
I numeri sono stati forniti nel corso di una conferenza stampa di fine anno, nella caserma dei carabinieri, dal colonnello Antonino Buda affiancato dal capitano Luigi Scalingi, comandante della compagnia di Reggio (foto). Il bilancio dell’Arma, a fronte dei 20.001 delitti del 2016, vede il 2017 chiudersi con un -7% (18.615). Oltre 265.000 le richieste telefoniche pervenute al 112, circa 720 quotidiane.

Furti in abitazione: le zone più colpite sono quella Ceramica e della Val d’Enza
Relativamente ai reati contro il patrimonio, rimangono le abitazioni private gli obiettivi maggiormente colpiti. Qui il dato segna 2169 furti, contro i 2378 del 2016 con un calo del 9 per cento. La meno colpita è la zona dell’Appennino. Le zone maggiormente interessate dai furti, oltre al capoluogo, sono invece i Comuni del “comprensorio ceramico” al confine con la provincia di Modena (Scandiano, Casalgrande, Rubiera e Castellarano) ed i centri della Val d’Enza a ridosso della provincia di Parma, spesso raggiunte dai “pendolari” del crimine tramite il casello autostradale “Canossa – Terre matildiche”.

La malavita cinese e il traffico di eroina
Sul fronte della lotta alla droga sono stati 75 gli arresti, 84 le denunce e 187 gli assuntori segnalati. Sono stati sequestrati 40 chili di hascisc, 105 chili di marijuana, 500 grami di cocaina e 400 grammi di eroina. L’elemento di “novità” del 2017, documentato dalle indagini antidroga concluse dai carabinieri, è certamente la “scesa in campo” della malavita cinese nel peculiare traffico di eroina, soprattutto nel capoluogo reggiano. Al riguardo, tra le principali operazioni antidroga, rileva quella conclusa nell’agosto 2017 quando i carabinieri del capoluogo, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, hanno arrestato – in una delle più remunerative piazze di spaccio della città notoriamente gestite da pusher nordafricani e nigeriani – anche un cittadino cinese trovato in possesso di oltre 100 dosi di eroina thailandese.

Calano le truffe agli anziani
Grazie alla campagna informativa di sensibilizzazione portata avanti nel 2017 dai carabinieri di tutta la provincia di Reggio Emilia (sensibilizzazioni durante le messe, incontri promossi dai militari con gli anziani dei vari paesi, spot televisivi ed articoli stampa, ecc…) ed ai reiterati inviti a diffidare degli estranei, chiamando immediatamente il 112, possono essere considerati molto soddisfacenti i risultati ottenuti (netta diminuzione dei casi ed oltre una cinquantina quelle sventate).

Determinante, come ha sottolineato il colonnello Antonino Buda, è stato l’aiuto del vescovo Massimo Camisasca. Tutti i sacerdoti in forza alla diocesi reggiana, d’intesa con i comandanti delle stazioni dei carabinieri della Provincia, hanno infatti diramato il messaggio di allerta a tutti gli anziani affinché l’informazione preventiva giungesse in tutte le case. L’omelia, ad esempio, è stata l’occasione per allertare i fedeli sui rischi che si corrono ad aprire la porta a sconosciuti che cercano di carpire la fiducia degli anziani per spogliarli dei loro pochi averi.