La Cisl: “Il bonus mamma è per tutte: italiane e immigrate”

30 dicembre 2017 | 15:05
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La Cisl: “Il bonus mamma è per tutte: italiane e immigrate”

Dopo la sentenza del tribunale di Milano che ha condannato l’Inps, tutte le madri con regolare permesso di soggiorno possono richiedere l’incentivo statale. La domanda, come ricorda il sindacato, si può fare negli sportelli del patronato della Cisl

REGGIO EMILIA – Dal primo gennaio 2017 è riconosciuto un premio alla nascita o all’adozione di un minore per un importo di 800 euro. L’indennità, come previsto dal bilancio per l’anno finanziario 2017 e per i due anni seguenti, sarà a carico dello Stato e verrà corrisposto dall’Inps a tutte future mamme che ne faranno richiesta.

Tra i requisiti necessari per richiedere il bonus bebè nella prima circolare inviata dall’Inps, oggetto del contenzioso, c’era quello di possedere un permesso di soggiorno permanente e non un normale permesso pluriennale.

“Questa però, come affermato dal tribunale di Milano, era una richiesta discriminatoria – dice Aziz Sadid di Cisl Emilia Centrale – come per dire: non tutte le mamme sono e saranno uguali. Non è la prima volta, del resto, che l’Inps propone discriminanti di questo tipo per l’accesso alle prestazioni sociali sulla base della nazionalità e del tipo di documento di soggiorno”.

“Secondo il presidente dell’Inps, Tito Boeri – continua Aziz Sadid – gli immigrati regolari versano ogni anno 8 miliardi di contributi sociali e ne ricevono solo 3 miliardi in termini di pensioni e altre prestazioni sociali, con un saldo di circa 5 miliardi per le casse dell’Istituto previdenziale. E’ giusto aiutare chi decide di avere un figlio in un Paese come il nostro dove il 22% della popolazione ha più di 65 anni e dove in 8 anni (dal 2008 al 2016) le nascite sono calate di oltre 100 mila unità”.

Ma dopo il ricorso promosso da Apn (Avvocati Per Niente), Asgi (Associazioni Studi Giuridici sull’Immigrazione) e Fondazione Guido Piccini per i Diritti dell’Uomo, il Tribunale di Milano ha ordinato all’Inps di eliminare la condotta discriminatoria e di estendere il beneficio del bonus mamma a tutte le madri regolarmente soggiornanti in Italia. “Per questo motivo – conclude Sadid – invitiamo tutte le futuri mamme, italiane e straniere con regolare permesso di soggiorno, a presentare la domanda presso i nostri patronati e a informarsi sui documenti richiesti”.