Fermata la banda del rame, ladri in fuga

27 dicembre 2017 | 09:03
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Fermata la banda del rame, ladri in fuga
Fermata la banda del rame, ladri in fuga
Fermata la banda del rame, ladri in fuga
Fermata la banda del rame, ladri in fuga

Presa di mira un’azienda di Sant’Ilario: i carabinieri intercettano i ladri e recuperano 4 tonnellate di materiale

REGGIO EMILIA – La sera di Natale i carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Reggio hanno mandato a monte i piani dei malviventi appartenenti alla “banda del rame” che avevano portato a termine un maxi furto di rame del valore di varie decine di migliaia di euro ai danni della Crown Imballaggi a Calerno di Sant’Ilario.

I malviventi, infatti, intercettati dai carabinieri dopo un concitato inseguimento hanno abbandonato il mezzo su cui viaggiavano, carico di 4 tonnellate di rame in parte perso per strada durante l’inseguimento, dandosi alla fuga a piedi. E’ successo intorno alle 21 di lunedì scorso quando una pattuglia dei carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Reggio in via monsignor Romero ha notato un furgone cassonato Iveco 35 carico di rame che, alla vista della pattuglia, ha accelerato dandosi alla fuga.

Ne è nato un inseguimento che si è concluso a Caprara di Campegine dove i malviventi, visto che non potevano “seminare” la “gazzella” dei carabinieri, sono usciti dai mezzi proseguendo la fuga a piedi, riuscendo a dileguarsi. Durante la fuga parte del carico è stato perso ed è finito lungo la provinciale. Nel mezzo, che era stato rubato nel mantovano, i carabinieri hanno trovato un ingente quantitativo di rame, circa 4 tonnellate, che era stato urbato danni di un’azienda di Sant’Ilario. Le immediate ricerche scattate nella zona per intercettare i malviventi e proseguite sino alla prime luci del giorno non hanno permesso di riuscire a rintracciare i fuggitivi.

Le indagini ora proseguono per identificare i malviventi che appartengono alla banda del rame che imperversa in tutta la regione razziando il prezioso metallo da aziende specializzate del settore. In questo caso i carabinieri reggiani confidano anche nell’esito delle indagini scientifiche: sull’autocarro e sulla refurtiva i carabinieri hanno rilevato le impronte digitali che verranno inviate appunto al Reparto Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Parma per le indagini di comparazione con i soggetti pregiudicati censiti in Banca Dati.