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Esondazione Enza, il M5S: “La Regione dichiari lo stato di emergenza”

12 dicembre 2017 | 13:19
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Esondazione Enza, il M5S: “La Regione dichiari lo stato di emergenza”

L’attacco dei pentastellati in Regione: “Bonaccini spieghi se è stata fatta manutenzione sugli argini”

REGGIO EMILIA – L’esondazione del fiume Enza, che ha portato all’evacuazione di oltre 1.000 persone a Lentigione, frazione del Comune reggiano di Brescello, dimostra che “mentre Bonaccini si affanna a firmare patti mediatici a Roma e a Bologna, l’Emilia-Romagna e’ diventata un colabrodo nella totale indifferenza della Giunta, e a farne le spese sono sempre i cittadini”.

Ad attaccare l’esecutivo regionale, chiedendo “provvedimenti immediati, come la richiesta dello stato di emergenza, che puo’ essere funzionale anche a una verifica dettagliata dello stato di manutenzione degli argini in tutta la provincia”, e’ il consigliere del Movimento 5 stelle, Gianluca Sassi, secondo cui “la situazione e’ drammatica, ma la cosa piu’ preoccupante e’ che a provocarla non e’ stata un’eccezionale ondata di maltempo, ma appena pochi centimetri di neve caduti nei giorni scorsi”.

Insomma, attacca Sassi, “dopo i blackout, gli smottamenti e i crolli degli alberi, anche gli argini si stanno sbriciolando, alla faccia della sicurezza idraulica che la Regione aveva promesso di attuare dopo quanto successe in provincia di Modena nel 2014”. A questo punto, l’esponente M5s vuole sapere “se sugli argini dell’Enza si sia fatta la manutenzione necessaria per evitare un simile disastro”, auspicando che “le responsabilita’ non vengano scaricate, come fu per Modena, sulle nutrie o sull’eccezionalita’ della perturbazione atmosferica”.

In primis, afferma Sassi, “qualcuno dovra’ spiegare perche’ le casse di espansione dell’Enza a Montecchio Emilia siano ferme da anni in attesa di un collaudo che, a quanto ci risulta, non e’ mai arrivato”. Sul punto, tira dritto il consigliere, “nei prossimi giorni depositeremo un’interrogazione per fare luce anche su questa vicenda e convocheremo Aipo in Commissione”.

A Sassi fa eco la deputata reggiana del M5s, Maria Edera Spadoni, secondo cui “cio’ che e’ accaduto e’ l’ennesima dimostrazione che la priorita’ degli interventi deve essere data alle opere contro il dissesto idrogeologico”. Si tratta infatti, chiosa Spadoni, di “un’emergenza continua, per cui si proclama lo ‘stato di calamita’ naturale’, ma che scompare ogni volta che c’e’ da approvare un nuovo progetto di costruzione”. Per la parlamentare, quindi, “non c’e’ bisogno di nuove infrastrutture, ma di una politica di difesa del territorio seria e di una nuova e piu’ avanzata strategia di riduzione dei rischi”, ed e’ ovviamente “fondamentale far luce sulle responsabilita’ politiche e tecniche di questo ennesimo disastro prevedibile”.