Commercio, sciopero di Natale all’Ipercoop Ariosto

19 dicembre 2017 | 17:30
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Commercio, sciopero di Natale all’Ipercoop Ariosto

Venerdì per tutto il giorno con presidio dalle 9.30 alle 12.30 davanti all’ipermercato. Vertenza contratto, i sindacati alle coop: “Non peggiorate la vita dei vostri addetti”

REGGIO EMILIA – Sara’ una giornata “calda” venerdi’ prossimo per i clienti dell’Ipercoop Ariosto. E ancora di piu’ lo saranno quelle del 24 e 31 dicembre, per i ritardatari della spesa dei cenoni natalizi. Le categorie del commercio dei sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno infatti proclamato due scioperi contro alcune catene della grande distribuzione organizzata privata e cooperativa, il primo dei quali (per tutto il giorno) e’ in arrivo appunto il 22 dicembre con presidio dalle 9.30 alle 12.30 davanti all’ipermercato.

La vigilia di Natale e quella di Capodanno, invece, i lavoratori incroceranno le braccia per un’ora, quella in piu’ del turno di lavoro, decisa da Coop Alleanza 3.0. Alla base della protesta il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da quattro anni, per il quale e’ stato chiesto ai lavoratori di fare turni piu’ lunghi ma meno retribuiti e, piu’ in generale, di accettare un peggioramento delle proprie condizioni. La vertenza riguarda nello specifico circa 2.500 lavoratori, impiegati nei punti vendita di Coop Alleanza 3.0 (circa 1.400 addetti) e altri esercizi aderenti a Federdistribuzione.

Il denominatore comune per entrambe le aziende e’ la mancata applicazione del contratto nazionale “terziario, distribuzione e servizi” del 2015, sottoscritto invece da Confcommercio e Confesercenti. Come spiegano oggi i segretari provinciali di Filcams-Cgil, Luca Chierici, e Fisascat-Cisl, Enrico Gobbi, “per quanto riguarda il settore cooperativo (dove si applica il contratto “coop consumo”), si chiedono per il rinnovo del contratto delle vere e proprie rinunce economiche ai lavoratori, prevedendo una riduzione del 5% delle maggiorazioni per i turni domenicali, straordinari e notturni e una paga oraria inferiore a fronte di turni aumentati”.

Non solo, continuano i sindacalisti, “si cerca di intervenire sulle condizioni di lavoro non pagando piu’ i primi tre giorni di malattia e parlando di assenteismo”. Ma qui, segnalano Chierici e Gobbi, “abbiamo chiesto i dati sulla malattia, che non ci sono stati consegnati, ma che potrebbero derivare dalle pesanti condizioni di lavoro a cui si sottopongono i dipendenti”.

Per quanto riguarda il versante del salario, invece, i sindacati segnalano: “Le cooperative di consumo si dicono disponibili ad applicare lo stesso aumento di Confcommercio. Ma qui gli aumenti sono partiti gia’ nel 2015 mentre le coop hanno erogato solo una tantum di 200 euro l’estate scorsa per evitare uno sciopero”. Diverso il discorso per Federdistribuzione, “che al momento sta applicando un contratto scaduto nel 2011 e poi rinnovato”.

Qui a determinare l’irricevibilita’ dei sindacati alle proposte fatte e’ una ragione prettamente sindacale: “Non possiamo – dicono Filcams e Fisascat – fare dumping contrattuale e accattare una proposta con costi inferiori a quelli di Confcommercio, che penalizzerebbe questa organizzazione”.