Bando Mirabello, la Rubertelli: “Atto assurdo”

13 dicembre 2017 | 18:17
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Bando Mirabello, la Rubertelli: “Atto assurdo”

Il consigliere civico: “Si presenta con le feste di mezzo e una montagna di carta da studiare e da produrre”

REGGIO EMILIA – “C(a) = Sn [ Wi *V(a) i ]”. Non e’ un geroglifico (o un refuso, ndr) ma la formula individuata nel nuovo bando del Comune di Reggio Emilia per l’affidamento (con offerta economicamente piu’ vantaggiosa) della gestione dello stadio Mirabello. A segnalarlo, e’ la consigliera comunale dell’Alleanza civica Cinzia Rubertelli.

“Una formula che dice politicamente tutto di un logorroico labirinto di requisiti, richieste e criteri politicamente degni di un teatro burocratico e leguleio dell’assurdo, non della ricerca di una normale gestore di un campo di calcio con annessa tribuna”. Il bando pubblicato lo scorso 30 novembre, corretto in alcuni punteggi il successivo 6 dicembre e con scadenza il prossimo 5 gennaio, “si presenta con le feste di mezzo ed una montagna di carta da studiare e produrre”, dice Rubertelli.

Senza contare “che il canone annuo posto a base d’asta e’ passato a 55.000 euro dai 2.500 euro del precedente bando. Perche’?”. Altri dubbi sorgono poi scorrendo l’elenco dei soggetti ammessi a partecipare alla gara. Tra i soggetti imprenditoriali che non si occupano di sport, possano infatti concorrere solo le imprese di servizi di pulizia e multi servizi che abbiano svolto “nei cinque anni antecedenti la gestione di almeno un impianto sportivo per un periodo continuativo”. O in alternativa “la pulizia, custodia, disinfestazione di impianti industriali o commerciali o di edifici pubblici per almeno 4 anni”.

Non da ultimo Rubertelli sottolinea: “Che dire infine di un tariffario che fa pagare allo stesso modo le partite a scopo benefico con quelle dei professionisti o semiprofessionisti?”. Insomma, “politicamente, se fossimo in una normale realta’ i responsabili di questo ennesimo pasticcio, dalla Fondazione per lo sport all’assessore responsabile, si sarebbero gia’ dimessi in blocco”.