Scoperta una stanza segreta nella piramide di Cheope

2 novembre 2017 | 18:08
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Scoperta una stanza segreta nella piramide di Cheope

E’ stata individuata nel ‘cuore’ della piramide di Cheope grazie a tecniche di rilevazione non invasive basate sulla fisica delle particelle. Hawass: “Cavità era nota”

REGGIO EMILIA – La piramide di Cheope non smette di stupire: al suo interno è stata individuata una nuova misteriosa cavità, lunga almeno 30 metri, posta al di sopra della Grande Galleria. Lo annunciano su Nature i ricercatori del progetto internazionale ScanPyramids, che da due anni stanno scrutando nel ‘cuore’ della più grande e antica delle tre piramidi della piana di Giza, vicino il Cairo, usando tecniche di rilevamento non invasive basate sulla fisica delle particelle.

Lo studio ha impiegato una tecnica in particolare, chiamata muografia, che permette di ‘leggere’ il cammino di particelle subatomiche (muoni) prodotte dall’interazione dei raggi cosmici provenienti dallo spazio con l’atmosfera terrestre. I muoni seguono traiettorie differenti quando si muovono nell’aria rispetto a quando attraversano le pietre, e dunque sono in grado di svelare la presenza di cavità.

Nella grande piramide di Cheope questo è accaduto già due volte. La rilevazione di una prima anomalia aveva portato ad annunciare nell’ottobre 2016 la scoperta di un corridoio localizzato vicino alla parete nord. Ora una seconda anomalia, individuata nel marzo 2016 e studiata per un anno con diversi tipi di muografia, ha permesso di individuare questa nuova cavità: simile per dimensioni alla Grande Galleria, potrebbe essere composta da una o più strutture e potrebbe avere una disposizione orizzontale o leggermente inclinata. La sua funzione resta ancora un mistero.

Hawass: “Cavità nella piramide di Cheope era nota”
La misteriosa cavità scoperta all’interno della piramide di Cheope, in Egitto, non sarebbe poi tanto misteriosa. A sostenerlo é Zahi Hawass, archeologo, egittologo ed ex ministro egiziano delle Antichità del Cairo. “Se avete chiaro come sono state costruite le piramidi, saprete che all’interno della struttura ci sono molti, ma molti spazi vuoti – spiega Hawass -. Questo non significa che i vuoti siano vere e proprie stanze, e di conseguenza non significa che é stata fatta una scoperta”.

“Ecco – aggiunge lo studioso in una intervista alla Ap -, quella annunciata oggi dai ricercatori del progetto internazionale ScanPyramids, non é una scoperta”. La spiegazione all’esistenza della cavità sarebbe essenzialmente tecnica. “Per costruire la grande galleria all’interno della piramide di Cheope – dice l’ex ministro delle Antichità -, non hanno potuto lavorare su una struttura piena, solida. Hanno piuttosto dovuto lasciare delle cavità intorno alla galleria per permetterne la realizzazione”. Ovvero per lasciar spazio a uomini e strumenti necessari a lavorare sul corridoio principale della piramide.

“Lo spazio vuoto di 30 metri é sempre esistito” conclude l’archeologo, ma aggiunge: “è stato addirittura menzionato dall’egittologo tedesco Dieter Arnold 25 anni fa”. La pubblicazione a cui fa riferimento Hawass é ‘Die Tempel Ägyptens’, del 1992. Arnold, già docente all’Università di Vienna, é oggi curatore del dipartimento egizio del Metropolitan Museum of Art di New York. Per conto del museo americano conduce campagne di scavo annuali a El-Lisht e a Dahshur.